Che effetto fa acquistare e scartare uno smartwatch di lusso? Lo rivela il video unboxing di TAG Heuer Connected realizzato da Droid Life che permette di osservare più da vicino e meglio il primo smartwatch Android Wear creato da uno storico costruttore svizzero di segnatempo in collaborazione con Intel e Google. L’ unboxing di TAG Heuer Connected offre una visuale più diretta e reale rispetto alle immagini e ai filmati creati ad hoc dal costruttore per pubblicizzare il nuovo dispositivo indossabile.
Come ci si aspetta da un marchio storico dell’orologeria svizzera, il packaging è curato ed elegante, anche se non raggiunge il lusso sfrenato dei segnatempo meccanici più costosi. Anche per il primo Android Wear svizzero le dimensioni sono imponenti: si tratta infatti di un orologio con quadrante in cristallo di zaffiro largo ben 46 millimetri. Anche lo spessore è ingente: ben 1,28 centimetri per lo chassis in resistente ma leggero Titanio che all’interno ospita un processore Intel. Complessivamente gli ingombri ricordano quelli del primo Moto 360.
Lo schermo da 1,5” circolare è con tecnologia LTPS LCD con risoluzione di 360 x 360 pixel per una densità di 240 punti per pollici, in grado di rilevare il tocco di più dita. La cassa pesa 52 grammi mentre il cinturino pesa 29 grammi: può essere abbinato a bracciali proposti in 7 colori diversi: verde, blu, rosso, arancione, bianco, nero e giallo. L’autonomia dichiarata è di 24 ore. Ricordiamo che può essere abbinato non solo a dispositivi Android 4.3 e superiori ma, grazie all’app Android Wear, anche con i dispositivi iOS 8.2 e superiori.
Per i super appassionati TAG Heuer la spesa richiesta di 1.350 euro per l’acquisto del primo smartwatch di questo costruttore può rappresentare un anticipo su un modello meccanico classico. TAG Heuer ha infatti dichiarato che tra due anni ritirerà lo smartwatch Connected, quando ormai sarà tecnologicamente superato, valutandolo in permuta per l’acquisto di un modello Carrera automatico.
