Come tutti i filmati virali che riscuoto milioni di visualizzazioni nel giro di poche ore o giorni, anche il video dello scimpanzé che usa Instagram su iPhone come un umano è letteralmente irresistibile. Un contenuto completamente diverso dal celebre uovo che ha furoreggiato sul soical fotografico a inizio anno.
Ma questa volta insieme all’intrattenimento puro, tipico dei video virali, il filmato fa anche riflettere. Non tanto per la facilità d’uso di iPhone, con tocchi e gesture così semplici e immediati tanto da essere alla portata di un ominide.
Nel video lo scimpanzé usa Instagram per guardare i filmati di altri suoi simili. Ma proprio come farebbe un umano, dopo pochi secondi scorre il dito sullo schermo verso destra per tornare all’elenco dei post, poi scorre verso il basso per visualizzare il resto dell’elenco fino a quando sceglie un’altra foto o un altro video con un altro tocco preciso.
Indubbiamente un video virale: nel momento in cui scriviamo il filmato è già stato commentato oltre 8mila volte e ha racimolato qualcosa come 1,5 milioni di visualizzazioni. Fin qui sembrerebbe nulla di male, ma l’allarme arriva da Jane Goodall, esperta di primati e antropologa citata da Cnet, che critica il filmato per diverse ragioni.
La prima è che il comportamento mostrato in video non è quello di un animale che vive libero e allo stato brado, piuttosto di un primate costretto in cattività e addestrato proprio per questo scopo, con azioni che simulano quelle di una persona per catturare curiosità e interesse.
La seconda critica non è da meno: il successo e la visibilità di questi video, sempre secondo la Goodall, contribuiscono a perpetuare il traffico illegale di animali e delle grandi scimmie. Infine secondo la studiosa il video virale rientra nel più ampio problema dei social media: diffusione e visibilità non possono essere fermati in modo semplice, quale che sia il contenuto, giusto o sbagliato, buono o cattivo che sia.