Tobia raccontaci come è nato questo video
Questo video nasce da una serie di conoscenze in comune e di casualità. Sono venuto a conoscenza dell’iniziativa “Per dire no a un colpevole silenzio”, promossa dall’Associazione Argonaute (Sondrio) e dal liceo Scientifico Carlo Donegani di Sondrio tramite un amico e collaboratore, Franco Bissoni. La professoressa Mariella Londoni, membro dell’associazione e professoressa del liceo, conoscendo bene Franco mi ha permesso di venire a conoscenza dell’iniziativa e dalla volontà espressa dai professori referenti del progetto (Mariella Londoni e Gianluca Moiser) di realizzare un video dell’evento, svoltosi il 23 novembre 2013 (ore 16) in Piazza Campello a Sondrio.
Ho deciso così di interpellare due amici operanti nel settore delle produzioni video e del cinema, Matteo Valsecchi, regista sondriese diplomato al Conservatorio Internazionale di Scienzie Audiovisive di Lugano e Stefano Bombardieri. Il tutto per catturare ogni singolo istante, da più postazioni differenti, di quello che sarebbe poi diventato un flashmob contro la violenza sulle donne in occasione della “giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” (25 novembre 2013).
Ho diretto, montato e ripreso (eravamo 4 operatori: Franco, Stefano, Matteo e io) il video, decidendo fin da subito di prediligere la lingua inglese per una maggior capillarità a livello internazionale. Ci tengo a sottolineare che le colonne sonore utilizzate e l’intero video è distribuito dalla piattaforma web YouTube in licenza Creative Commons. Che cosa significa? E’ molto semplice: favorisco appieno la diffusione mediante qualunque forma, il download e la distribuzione in modo completamente gratuito da parte di chiunque. Una visione completamente differente da quella a cui siamo abituati a pensare: il famoso copyright. In questo caso sono io che implicitamente dico “Scaricate il mio video, diffondetelo: è gratis e legale!”.
La violenza sulle donne è un tema importante, un messaggio che ritengo debba essere diffuso il più possibile e in ogni modo. Con il mio lavoro libero dai diritti d’autore e con il lavoro degli studenti del liceo Scientifico spero che il nostro contributo possa entrare nelle case di migliaia di persone (n.b cosa che ha già fatto: 10.000 visualizzazioni per ora) o quantomeno ricordare che la violenza sulle donne non è sempre visibile, ma è attorno a noi. Quotidianamente.
Come è stato vissuto questo Flashmob dalla folla?
L’evento ha sicuramente destato curiosità e interesse nei passanti, ma anche sorrisi e noncuranza. Alla vista di ragazze distese a terra con del “sangue” sulla maglietta, non tutti hanno reagito allo stesso modo! Quando poi ho rivisto tutto il girato in fase di montaggio ho riflettuto a lungo su questo punto. Sorprendenti i bambini, che notoriamente sono lo specchio della sincerità: la spontanea curiosità nei loro occhi è stata la sorpresa più grande che posso dire di aver visto.
Un esempio da seguire! #zeroviolenza #esperotraining