A fine dicembre del 2006 la società RED ha rivoluzionato il mercato del video digitale con una telecamera ad alta definizione in grado di registrare in 4K (ne parlammo, all’epoca, qui). La videocamera in questione è in seguito diventata un punto di riferimento del settore tato che Sony ha dovuto poi affrontare il concorrente offrendo prodotti per molti versi simili e complementari. A febbraio di quest’anno RED ha citato in tribunale Sony affermando che quest’ultima avrebbe violato vari brevetti tra i quali alcuni riguardanti particolari tecnologie di compressione.
RED ha chiesto non solo il ritiro dal mercato e la distruzione delle telecamere professionali F65, F5 e F55 di Sony ma anche conto dei profitti derivanti dall’uso dei brevetti, il pagamento di un importo non inferiore al mancato guadagno oltre ovviamente a un “ragionevole compenso”.
È di oggi la notizia che Sony ha risposto a RED, controbattendo che è quest’ultima ad aver utilizzato brevetti di sua proprietà citandola in giudizio. A detta di Sony le videocamere Red One, Epic e Scarlet e altri dispositivi utilizzano brevetti di cui è titolare la casa giapponese, senza menzionare di preciso a quali paternità si faccia riferimento. In seguito alla citazione di Sony, Jim Jannard, il CEO di RED ha commentato su un forum del sito web dell’azienda con questa frase: “Qualcuno sembra un po’ nervoso, ma non so io” spiegando poi che RED paga a varie aziende molte royalties per l’uso di tecnologie brevettate.
[A cura di Mauro Notarianni]