Samsung sente fortissima la pressione degli avversari cinesi. Sono passati gli anni in cui era Apple l’azienda da battere e gli iPhone i prodotti da omaggiare, emulare e superare. Adesso Samsung diverge, e lo fa ogni anno sempre di più. Con scelte che la portano, sia nei prodotti “visionari” come il Galaxy Fold e Z Flip che in quelli più tradizionali come il Galaxy S20, a confrontarsi con la concorrenza cinese.
Samsung combatte una battaglia, dal 5G alle fotocamere, dal display senza cornici e senza notch ai processori, sino alle fasce di prezzo, che la oppongono a Huawei, Xiaomi, Oppo, ma anche Realme e OnePlus, per citare un paio degli avversari più giovani dell’azienda. E i suoi telefoni devono dimostrare di essere all’altezza. Non tanto le serie intermedie ed economiche, quanto i flagship, che quest’anno sono tre, hanno tre o quattro video-fotocamere nel camera housing rettangolare, e uno schermo importante con solo un piccolo buco che contiene la videocamera frontale.
Il design è tradizionale, netto, pulito, quasi noioso. Gli angoli smussati, le superfici leggermente morbide, la scelta del vetro posteriore non smerigliato più noiosa di quella di iPhone con gli 11 Pro. Ma non è questo quello a cui Samsung punta.
L’azienda ha spalmato su tre fasce di prezzo diversi i suoi tre telefoni, un modello “base” S20, uno avanzato e più grande S20+ e poi la vera ammiraglia S20 Ultra, per coprire fasce di mercato diverse e cercare di tappare tutte le possibili falle.
Quello che unisce i tre telefoni, oltre al design generale e alla scelta dei colori delle scocche, è soprattutto l’investimento nelle fotocamere che possono girare tutte video 8K e hanno sensori di almeno 64 Mpixel.
Tutti e tre i modelli possono scattare, con la modalità “Single Take” diverse immagini allo stesso tempo con tutte le fotocamere e a voi resta la scelta di quale inquadratura scegliere. Dai filmati 8K si può ricavare un frame singolo equivalente ad una foto da 33 Megapixel.
I prezzi di S20 sono rispettivamente di 999 $ per il modello S20 5G, 1199 $ per il modello S20+ e di 1399 $ per il modello S20 ultra 5G.
Secondo Samsung (e non solo lei) la fotocamera degli smartphone è diventata sostanzialmente il grande fattore di differenziazione, oltre alla dimensione dello schermo. E scegliere un telefono come il modello Ultra capace di arrivare a 108 megapixel con modalità di fotografia computazionale sempre più avanzate, zoom fino a cento volte la focale di base e sistemi di gestione delle immagini sempre più complessi è sicuramente un ottimo risultato.
Anche perché ci vuole niente per passare da essere il telefono all’avanguardia a essere l’ultimo delle retrovie. Il settore innova molto velocemente, il mercato delle componenti è controllato in parte da Samsung, che in questo senso ha delle buone economie di scala sui processori e i sensori, ma ci sono anche i cinesi che stanno integrando sempre più velocemente. E poi, a tredici anni dal lancio del primo iPhone, va detto che ormai non c’è più praticamente nessuno, o pochissimi, che facciano il salto da un mondo all’altro.
A parte gli utenti che non hanno un uso intensivo del loro smartphone (e sono sempre meno), chi appartiene a un “mondo”, sia esso Android oppure iOS, tende a rimanere confinato in quell’ecosistema. Per questo il mercato puramente di sostituzione che Samsung aggredisce con i Galaxy S20 è fatto sia di telefoni Android che dei suoi modelli basso di gamma, che sono i veri “cannibali” delle quote di mercato dell’S20. Vedremo dove riuscirà ad arrivare.
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