Samsung dovrebbe sviluppare un proprio sistema operativo in grado di offrire un ecosistema maggiormente integrato ed avere così il controllo su software e hardware, strategia che caratterizza da sempre il marchio della Mela. Questa è l’opinione di Lowell McAdam, amministratore delegato di Verizon, primo network statunitense.
Il CEO di Verizon esprime forse l’umore di molti carrier telefonici, che da mesi auspicano l’arrivo di un terzo sistema operativo che possa rappresentare un’alternativa valida a iOS e Android. Questo consci del fatto che Windows Phone al momento non ha rappresentato una valida alternativa (nonostante McAdam abbia comunque elogiato l’OS di Microsoft) e che BlackBerry e RIM siano ormai fuori dai giochi.
Come è noto il rapporto fra Apple e gli operatori è di amore/odio: oltre a chiedere sovvenzioni sempre più costose, Apple non concede minimamente ai network l’accesso all’OS, rendendo così i carrier dei meri fornitori di servizi e infrastrutture mobili. iPhone resta però un prodotto importante e imprescindibile per un operatore telefonico e Android ad oggi ha rappresentato un’alternativa complessiva, ma solo Samsung singolarmente è riuscita a mantenere il passo di Apple.
McAdam forse dimentica che Samsung ha già lanciato il suo sistema operativo Bada, che al momento ha riscosso poco successo se confrontato con Android; inoltre Samsung è impegnata sul progetto Tizen, nato dalle ceneri di MeeGo. A seguito delle ultime problematiche legali, poi, Samsung potrebbe essere spinta a trovare alternative al OS di Google. Avere sul mercato una Samsung meno dipendente da Google potrebbe essere per gli operatori un’utile leva per riuscire a contrattare condizioni migliori rispetto ad Apple.
Non è detto perciò che il lancio di un nuovo sistema operativo “made in Samsung” sia da escludere, sebbene spostare oggi la propria strategia scavalcando Android potrebbe essere una scelta pericolosa per l’azienda sud corea, che deve il suo successo proprio al sistema operativo di Mountain View.