Sconti e promozioni su iPhone introdotti da Apple hanno contribuito a sostenere la domanda, ma non sono stati sufficienti per tornare alla crescita: le vendite smartphone nel primo trimestre 2019 a livello globale sono diminuite del 2,7% e a soffrire di più sono i terminali premium e in particolare Apple e Samsung.
Gli ultimi dati Gartner evidenziano l’andamento in corso, con una domanda di terminali premium inferiore a quella degli smartphone base. A questo si aggiunge l’effetto dei prezzi in salita per i terminali top, associato però a a un rallentamento delle innovazioni introdotte, fattori che contribuiscono ad allungare i tempi di sostituzione per gli utenti, sempre meno incentivati cambiare terminale. Una tendenza che secondo gli analisti colpisce soprattutto Apple e iPhone.
Le vendite di iPhone nel primo trimestre 2019 sono stimate a 44,6 milioni di unità, quindi con un calo del 17,6% anno su anno. Secondo Anshul Gupta, senior research director di Garner «Apple sta affrontando cicli di sostituzione più lunghi in quanto gli utenti fanno fatica a vedere sufficienti vantaggi in termini di valore per giustificare la sostituzione degli iPhone esistenti».
Samsung rimane il costruttore numero uno al mondo ma segnando un calo delle vendite dell’8,8%. L’accoglienza del nuovo top di gamma Galaxy S10 è buona, ma la disponibilità è iniziata solo alla fine del primo trimestre 2019 così l’impatto è contenuto. Il colosso sudcoreano ha rafforzato i medio gamma con le nuove gamme Serie A, Serie J e la nuova serie M ma qui si fa sentire la concorrenza dei costruttori cinesi.
Nei primi 5 costruttori top al mondo Huawei è quello che cresce di più segnando +44,5%, con risultati particolarmente positivi in Europa e Cina, dove le vendite di terminali Huawei sono rispettivamente aumentate del 69% e del 33%. Hauwei si coferma così secondo costruttore al mondo, accorciando la distanza da Samsung e guadagnando terreno su Apple che rimane terza.
Sugli ottimi risultati di Hauwei ora però incombono gli effetti del bando USA. «L’indisponibilità delle app e dei servizi di Google sugli smartphone Huawei, se implementata, sconvolgerà il business degli smartphone internazionali di Huawei, che è quasi la metà della sua attività telefonica mondiale» dichiara Gupta. L’analista rileva anche gli effetti del bando sugli utenti finali, sempre più preoccupati sul futuro del marchio e dei suoi terminali, fattori che limitano la crescita di Hauwei anche nel breve termine.
La classifica è completata da altri due marchi cinesi in crescita: OPPO quarto e Vivo quinto, che ha superato anche se di poco Xiaomi.