Le vendite di iPhone sono in calo in tutto il mondo ma le cose andrebbero meno peggio di quanto si vocifera: questo, almeno, è tesi sostenuta dagli analisti di IHS, secondo i quali nel Q2 i numeri sarebbero in calo del 16%. Meno quindi rispetto a quanto ipotizzato analizzando il trimestre fiscale di Apple – negativo anche in Cina – ad esempio da IDC (-30%) e Canalys (-23%) e che di riflesso avrebbe invece dato una forte spinta in positivo ad iPad (+22%), Apple Watch e AirPods (+45%).
Secondo IHS durante il secondo trimestre Apple avrebbe spedito 43,8 milioni di iPhone (lo scorso anno nel Q2 erano 52,2 milioni) accaparrandosi il 14% dell’intero mercato, all’interno del quale in questo stesso periodo sarebbero stati complessivamente spediti 323,8 milioni di smartphone, in calo del 6% rispetto allo scorso anno.
L’idea che si sono fatta gli analisti è che il quarto trimestre abbia lasciato Apple con un eccesso di scorte nell’inventario e l’abbia perciò spinta ad offrire permute migliori e maggiori opzioni di finanziamento per smaltire il maggior numero di unità in deposito. Sebbene la lieve riduzione dei prezzi in Cina potrebbe incoraggiare gli acquisti, Apple si trova ad affrontare una sfida ben più grande, ovvero vendere smartphone di fascia altissima in un mercato ormai saturo e con il rischio di non riuscire a migliorare la situazione nel breve periodo.
Anche per Samsung le cose non vanno bene, ma senz’altro meglio di Apple: secondo IHS la compagnia nel Q2 ha spedito 70,8 milioni di smartphone, quindi in calo del 9% rispetto allo scorso anno, ma detiene comunque il 22% del mercato. Chi va forte è invece Huawei, con 59,1 milioni di smartphone spediti nel Q2 (+50%) ed una quota di mercato pari al 18%.
Nonostante il rallentamento delle vendite di iPhone, secondo i dati di IHC l’azienda di Cupertino ha ottenuto un Q2 migliore del previsto, come dicevamo grazie soprattutto alla forte crescita del settore indossabili e dei servizi.