Per la prima volta un report di una società di analisi prevede vendite iPhone 6s con crescita pari a zero o addirittura negativa per l’ultimo trimestre di quest’anno. La previsione merita di essere presa in considerazione perché è formulata da KGI Securities, riportata da G4Games, divenuta famosa nel mondo per le previsioni praticamente quasi sempre indovinate sulle novità in arrivo da Cupertino. Questa volta però sembra che il report di KGI non porti la firma di Ming-Chi Kuo, analista ormai celebre in tutto il mondo da anni specializzato nell’osservare e nel prevedere le mosse di Apple, anche se alcuni sospettano che l’autore sia proprio lui.
Secondo questa nuova previsione Apple arriverà a vendere un totale di iPhone compreso tra 65 e 75 milioni, una quantità enorme ma appena sufficiente per eguagliare il record di 74,5 milioni di unità vendute nello stesso periodo del 2014, vale a dire nel trimestre di lancio di iPhone 6. Quest’anno Cupertino introdurrà gli iPhone 6s ma secondo KGI sarà impossibile superare i livelli del 2014 e questo fondamentalmente per due ragioni: una macroeconomica e una invece relativa alle specifiche dei nuovi terminali attesi.
La prima riguarda la Cina: l’economia del Paese sta registrando una forte crisi accompagnata da un calo del potere di acquisto delle persone, fattori che provocheranno un calo sensibile delle vendite di iPhone in Cina e di conseguenza risultati inferiori alle previsioni di Apple per uno dei suoi mercati principali, se non ormai il più importanti di tutti. Il secondo fattore invece riguarda Force Touch: mentre per le precedenti versioni “s” di iPhone Apple ha introdotto novità in grado di interessare il pubblico, come Siri con iPhone 4s e Touch ID con iPhone 5s, secondo KGI la tecnologia Force Touch è stata accolta piuttosto freddamente su Apple Watch e sui MacBook e su iPhone 6s faciliterà l’uso di iOS 9: insomma caratteristiche e funzioni che non riusciranno ad entusiasmare i potenziali acquirenti. A sostegno di questa previsione sembra che Apple abbia già ridotto dell’1% gli ordinativi di produzione dei nuovi iPhone 6s, anche se la percentuale risulta davvero troppo modesta per risultare convincente.