Non marca benissimo per Apple nel 2025. O, meglio, non marca benissimo per le vendite di iPhone secondo quel che l’analista Ming Chi Kuo stima sulla base dei contatti avuti con i fornitori di Cupertino.
Kuo, che a volte ci piglia a volte meno, afferma che tutto quello che Apple sta facendo per risollevare l’interesse per i suoi telefoni sta ottenendo e otterrà risultati modesti tanto che vendite caleranno del 6% nella prima metà dell’anno e questo nonostante l’ormai non troppo distante lancio di iPhone 16E, l’iPhone SE di nuova generazione.
Del resto, dice Kuo, basta guardare a che cosa sta accadendo in Cina. Nel corso dell’ultima parte dell’anno il mercato degli smartphone non ha brillato particolarmente ma se non altro è rimasto stabile. Apple invece ha perso il 10/12% delle vendite (nonostante l’avvio positivo a settembre) , non poco per una nazione tanto rilevante quanto la Cina.
Per la seconda parte dell’anno è noto che Apple scommetterà sull’iPhone sottile (popolarmente noto come iPhone Air) ma secondo Kuo questo nuovo modello spesso poco più di mezzo centimetro, anche vendesse più dello zoppicante iPhone 16 Plus, non basterà a risollevare il mercato.
Oltre al resto iPhone Air porta con sé due limiti non da poco, dice Kuo. Il primo è nello spessore che richiederà compromessi sulle componenti che avranno prestazioni limitate; il secondo è nella eSIM che in Cina è ancora vietata e quindi a meno di non modificare il design in quel paese non potrà essere venuto.
Kuo non crede neppure che Apple Intelligence possa imprimere una spinta al mercato. I clienti Apple da una parte non sembrano avere un interesse specifico per le funzioni di AI, dall’altra Apple non sembra intenzionata a far pagare un canone per il suo utilizzo. Quindi Apple Intelligence non farà aumentare le vendite dell’hardware e dall’altra non ci saranno profitti generati dai servizi, al contrario di quelli che derivano da Apple Music, iCloud e così via.
In conclusione secondo Kuo le vendite di iPhone saranno di 220 milioni nel corso del 2024 e 220 o 225 milioni nel 2025, sotto la stima del mercato che punta a 240 milioni.