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Qualcomm querela Apple per bloccare produzione e vendite di iPhone in Cina

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Qualcomm ha presentato una citazione in giudizio allo scopo di vietare la produzione e vendita di iPhone in Cina, ultima mossa di un’infinita serie di battaglie legali che vedono contrapposte Apple e il chipmaker Qualcomm.

Il produttore di processori di San Diego, scrive Bloomberg, mira a causare problemi agendo su una leva che potrebbe essere potentissima: ostacolare la produzione nel Paese dove sono costruiti praticamente quasi tutti gli iPhone e quindi portando al collasso Apple visto che iPhone è responsabile di quasi due terzi delle entrate di Apple.

Qualcomm – si apprende dal giornale finanziario – ha depositato la causa presso un tribunale di Pechino che si occupa di proprietà immateriale, reclamando la violazione di brevetti e chiedendo un provvedimento ingiuntivo.

“Apple sfrutta tecnologie inventate da Qualcomm senza pagare” ha riferito Christine Trimble, portavoce del produttore dei chip-modem. Le recriminazioni del produttore riguarderebbero tre brevetti non essenziali (SEP), quelli che devono essere concessi a condizioni di licenza “eque, ragionevoli e non discriminatorie” (Fair, Reasonable And Non-Discriminatory, FRAND). I brevetti contestati riguardano la gestione energetica e la tecnologia touch-screen che Apple chiama Force Touch. Le invenzioni in questione, a detta della portavoce dell’azienda di San Diego, “sono alcuni esempi delle molte tecnologie Qualcomm che Apple usa per migliorare i dispositivi incrementando i profitti”.

Qualcomm vendite di iPhone in Cina

In realtà il tentativo di bloccare produzione e vendite di iPhone in Cina, ruota intorno ad una battaglia cominciata all’inizio di quest’anno. Apple ha presentato una causa da 1 miliardo di dollari contro Qualcomm perché, a suo dire, il produttore di chip-modem avrebbe imposto alle imprese acquirenti costi eccessivi e fuori mercato per l’utilizzo di alcune tecnologie e brevetti, facendo leva sulla sua posizione monopolistica. Apple vuole un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso ma poi negato come ritorsione per la collaborazione con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud. L’azione legale di Apple è arrivata dopo la causa avviata dalla Federal Trade Commission FTC), l’antitrust americana, che accusa il chipmaker, che detiene brevetti per componenti essenziali per le tecnologie legate alla telefonia mobile, di costringere i produttori di smartphone a pagare royalty più alte del dovuto “minacciandoli di compromettere i loro processori”.

Qualcomm in passato in Cina non ha avuto fortuna per problemi simili: nel febbraio 2015 ha pagato una multa da 975 milioni di dollari. È stata ins seguito presa di mira anche nell’Unione europea e recentemente è stata condannata a pagare una multa pari a 773 milioni di dollari dalla Commissione di Taiwan per la concorrenza leale (Fair Trade Commission).

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