SoftBank, la holding finanzaria giapponese che nel 2016 ha comprato la britannica ARM Holdings, avrebbe intenzione di vendere o predisporre un’offerta pubblica di azioni di ARM.
ARM Holdings è la società con sede a Cambridge nota principalmente per la sua linea di processori basata sull’architettura ARM (da cui il nome dell’azienda) sebbene sviluppi e venda anche system-on-a-chip, piattaforme hardware, infrastrutture e software ed
Arm Holdings progetta e vende in licenza l’architettura ARM usata da Apple in chip come quelli della serie Ax degli iPhone e degli iPad. I chip con architettura ARM sono quelli che Apple intende usare per i futuri Mac con processori fatti “in casa” (Apple Silicon).
Stando a quanto riferisce The Wall Street Journal, SoftBank sta cercando alternative che prevedono la vendita completa o parziale, oppure un’offerta pubblica iniziale (IPO) dell’azienda specializzata in chip.
I giapponesi sarebbero ancora nelle fasi iniziali di esplorazione di queste possibilità e non è detto che la vendita o l’IPO sarà effettivamente portata a termine.
Tra i potenziali acquirenti di ARM o alla sottoscrizione finalizzata all’ammissione alla quotazione, ci potrebbe essere anche la stessa Apple. L’IPO è ad ogni modo una operazione complessa, che richiede tempo e deve essere divisa in più fasi, fino al raggiungimento di svariati obiettivi specifici. Per la procedura di ammissione in Borsa servono mesi di pianificazione, attività di investigazione (diligence), preparazione dei prospetti informativo e della documentazione, costituzione del consorzio di collocamento, attività di marketing,il collocamento vero e proprio e la successiva negoziazione.
Secondo una indiscrezione di pochi giorni addietro, ARM intende slegarsi da due sue attività legate all’IoT per concentrare i suoi sforzi esclusivamente nel business delle proprietà intellettuali (IP) dei semiconduttori, elemento che ha permesso all’azienda di essere praticamente onnipresente nel settore mobile.