Il valore azionario di Apple supera quello dell’intera Borsa Italiana. Anche se il dato, come rileva Repubblica, si è materializzato anche grazie a un brusco calo di oltre il 5% di Piazza Affari, siamo di fronte ad una notizia che non può non suscitare impressione, visto che dice che una singola azienda americana pesa quanto tutte quelle quotate a Piazza Affari.
Il sorpasso della Mela è stato registrato alla chiusura di venerdì 17 ottobre: in questa data infatti la capitalizzazione di Borsa di Apple ha raggiunto i 584,8 miliardi di dollari, pari a 456 miliardi di euro, superando così il valore dell’intero listino di Piazza Affari che, a causa di un brusco calo, è arrivato a totalizzare 445 miliardi di euro. Il rapporto tra le dimensioni di Apple e quelle dell’economia italiana emerge anche dal confronto con il basket FtseMib che raccoglie i 40 titoli più importanti del nostro Paese che, sempre venerdì, ha raggiunto un valore di 363 miliardi di euro.
Mentre le quotazioni di Piazza Affari sono caratterizzate da bruschi cali e riprese con una marcata volatilità, nelle ultime ore il valore di Apple è aumentato ulteriormente prima per l’attesa dei risultati record previsti e poi con l’annuncio di prestazioni addirittura superiori alle più rosee previsioni. Ricordiamo che Cupertino ha presentato un fatturato trimestrale di 42,1 miliardi di dollari e un utile netto di 8,5 miliardi di dollari, risultati che hanno fatto innalzare ulteriormente la quotazione del titolo, anche nell’after market. Mentre il sorpasso del valore di Apple sulla Borsa Italiana di venerdì era stato calcolato su una quotazione di 97,67 dollari per azione, ora il titolo è a 99,76 dollari, in ogni caso gli analisti prevedono che in 12 mesi il titolo Apple varrà ancora di più: 105 dollari per azione fino a 112,6 dollari per azione nelle previsioni più ottimistiche.
Per chi segue Apple da diversi anni, inclusi quelli della crisi vissuti all’ombra di Microsoft, si tratta di una svolta epocale, una storia di rivincita e riaffermazione degna di un film. Purtroppo per il nostro Paese invece la parabola sembra invertita: la scala della nostra economia, e quella delle società che vi operano, impallidisce se confrontata con la più grande multinazionale statunitense.