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USA vs Apple, inizia la causa antitrust che può cambiare la tecnologia

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La più importante causa antitrust mai affrontata da Apple è appena ufficialmente iniziata in USA: come da tempo previsto, dopo anni di indagini e consultazioni, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato una massiccia causa antitrust. La multinazionale di Cupertino ha già risposto dichiarando che la causa rapprensenta nientemeno che una minacciaall’identità stessa della società.

Sono stati anni di minacce di azioni legali da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti fin dal 2019 quando le richieste di Spotify hanno portato ad aprire indagini antitrust su Apple. Da allora non sono mancate le segnalazioni nei confronti di Apple, spingendo così il Dipartimento di Giustizia a indagare ulteriormente, anche se fino ad oggi non vi era stata una vera e propria causa.

Adesso, un annuncio ufficiale del Dipartimento di Giustizia USA ha confermato la citazione in giudizio di Apple per motivi antitrust. La causa affronta molteplici problemi riguardanti il modo in cui Apple gestisce i propri business.

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Foto di Tingey Injury Law Firm su Unsplash

Il Dipartimento di Giustizia afferma che Apple ha violato la sezione due del Sherman antitrust act, almeno in cinque diversi modi.

La risposta di Apple non si è fatta attendere. Nella sua dichiarazione, Apple afferma che la causa minaccia la sua identità e si difenderà vigorosamente in tutte le competenti sedi:

In Apple innoviamo ogni giorno per creare tecnologia che le persone amano: progettiamo prodotti che funzionano insieme in modo impeccabile, proteggono la privacy e la sicurezza delle persone e creano un’esperienza magica per i nostri utenti.

Questa causa minaccia chi siamo e i principi che distinguono i prodotti Apple nei mercati fieramente competitivi. Se avesse successo, ostacolerebbe la nostra capacità di creare il tipo di tecnologia che le persone si aspettano da Apple, dove hardware, software e servizi si intersecano.

Inoltre, stabilirebbe un pericoloso precedente, conferendo al governo il potere di intervenire pesantemente nella progettazione della tecnologia delle persone. Crediamo che questa causa sia sbagliata nei fatti e nella legge e ci difenderemo vigorosamente

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La dichiarazione, naturalmente, tende a contrastare sin da subito le accuse del Dipartimento di Giustizia, che ha per l’appunto ufficializzato la sua causa contro Apple per presunte pratiche monopolistiche legate all’iPhone. Altri aspetti del business Apple presi di mira nella causa riguardano la limitazione nella crescita delle app, limitazioni della compatibilità di iPhone con smartwatch di marchi non Apple, chiusura di iMessage e altro ancora.

Oltre che dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti la causa è stata avviata da 17 Stati. Il procuratore generale degli Stati Uniti Garland giustifica la causa affermando che Apple “continuerà solo a rafforzare il suo monopolio sugli smartphone” se non verrà messa in discussione.

La portata della causa non può essere sottovalutata: per molti aspetti ricorda quanto successo a Microsoft: la sentenza potrebbe addirittura cambiare lo sviluppo della tecnologia.

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