Il New York Times fa sapere che gli operatori di telefonia hanno respinto il “Kill Switch” meccanismo che, similarmente a quanto possibile già fare su iPhone, avrebbe permesso agli utenti di disattivare in remoto gli smartphone, scoraggiando i furti di telefoni. Il procuratore distrettuale di San Francisco, George Gascón, aveva sottoscritto un accordo con Samsung per l’inclusione della funzione antitaccheggio in tutti gli smartphone venduti negli Stati Uniti; il caricamento dell’applicazione richiede l’approvazione dei carrier (AT&T, Verizon Wireless, T-Mobile e Sprint) che hanno però respinto la richiesta.
Gascón ha dichiarato che, sulla base delle mail scambiate tra un dirigente Samsung e uno sviluppatore, pare di capire che i carrier non hanno gradito l’inclusione del software di serie con i telefoni, preoccupati dalla diminuzione dei profitti che questo avrebbe causato, poiché molti utenti avrebbero rinunciato alle assicurazioni dedicate proposte dagli operatori di telefonia, a copertura dei telefoni rubati o smarriti.
“I profitti delle imprese” ha dichiarato Gascón, “Non possono riguardare decisioni che potrebbero avere conseguenze di vita o di morte”. “La soluzione – dice ancora Gascón – potrebbe proteggere i clienti Samsung, ma dalle email si evince che i carrier la respingono per fare soldi a palate con i premi delle assicurazioni”. A detta degli operatori di telefonia, queste soluzioni non sono efficaci, poiché hacker preparati sono in grado di disabilitare senza problemi queste funzioni.
Non tutti la pensano allo stesso modo. A settembre di quest’anno, i procuratori generali di New York e San Francisco in una dichiarazione congiunta hanno lodato la funzione “Blocco Attivazione” di iOS 7. “Un importante passo avanti per mettere fine all’epidemia dei furti di smartphone” è stato scritto in una dichiarazione congiunta. La polizia di New York ha persino predisposto dei volantini spiegando che grazie a iOS 7, iPhone diventa molto più sicuro.
Ricordiamo che grazie a quest’opzione chi ruba un telefono si trova di fronte ad un muro che è difficile da superare giacché è impossibile ripristinarlo e a determinate condizioni anche impedire che venga disattivata la ricerca mediante GPS. Il meccanismo entra in gioco non appena si attiva Trova il mio iPhone. A quel punto il sistema richiede l’Apple ID e la password, impedendo la disattivazione del servizio, l’inizializzazione e la riattivazione dei dispositivi a chi non è in possesso di questi dati. Anche se il dispositivo viene inizializzato da remoto, il sistema continua infatti a impedirne la riattivazione fino a quando non vengono inseriti Apple ID e password del proprietario e continua a mostrare un messaggio scelto dal legittimo proprietario.
Blocco attivazione viene avviato automaticamente all’attivazione di Trova il mio iPhone in iOS 7 o eseguendo l’update a iOS 7 da una precedente versione di iOS in cui Trova il mio iPhone è già attivata. Per attivarlo basta portarsi in Impostazioni, selezionare iCloud, accedere all’account.
In caso di smarrimento, basterà attivare la modalità smarrito accedendo a www.icloud.com/find da un Mac o un altro dispositivo. Tale modalità blocca lo schermo con un codice a quattro cifre che permette di visualizzare un numero di telefono o un messaggio personalizzato per aiutare a recuperare il dispositivo. È anche possibile inizializzare il dispositivo in remoto e continuare a visualizzare il messaggio dopo l’operazione.
Nel frattempo si sta assistendo sempre più a un’ondata di messaggi di phishing con i quali si cercano di carpire i dati degli account iCloud: uno dei motivi sembra sia dovuto alla necessità da parte di malintenzionati di creare una base di dati da sfruttare, tra le altre cose, anche per ripristinare facilmente iPhone rubati.