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Frank Dickman, un uomo residente nel New Mexico (Stati Uniti), non ha gradito il passaggio automatico a Windows 10, al punto da avere citato in giudizio Microsoft e il suo CEO Satya Nadella chiedendo un risarcimento di 600 milioni di dollari.
Dickman, scrive il sito IBTimes, ha presentato denuncia nella Corte Distrettuale di Denver (Colorado) dopo che il suo notebook Asus 54L ha eseguito l’aggiornamento da Windows 7 a Windows 10 senza il suo consenso. A suo dire, dopo l’aggiornamento il laptop non ha più funzionato come prima.
“L’unico rimedio sensato per Microsoft è fornire la versione OEM del suo sistema operativo consentendo di scaricarlo dal suo sito web e di attivarlo confermando il Product Key fornito con il computer” si legge nella citazione.
Dickman vuole in pratica di nuovo Windows 7 a qualsiasi costo e per farlo è disposto a citare in giudizio Microsoft e il CEO Satya Nadella. Nella sua citazione vengono concessi a Microsoft 30 giorni di tempo chiedendo altrimenti un risarcimento di 600 milioni di dollari.
Microsoft spiega che per tornare alla versione precedente di Windows bisogna seleziona Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Ripristino. Il periodo disponibile per tornare alla versione precedente dipende da quale versione di Windows 10 viene eseguita nel PC dopo l’aggiornamento. Ad esempio, se il PC esegue Windows 10 versione 1511, si ha un mese per tornare alla versione precedente. Se il PC esegue Windows 10 versione 1607 o successiva, si hanno 10 giorni per tornare indietro.
Non sempre è ad ogni modo effettivamente possibile tornare indietro. Quando si acquista un PC senza dischi di ripristino è consigliabile creare i relativi supporti (vari produttori integrano software con procedure specifiche). Se si ha un codice Product Key per la versione precedente di Windows, è possibile usare lo strumento per la creazione dei supporti per creare il supporto di installazione per Windows 8.1 o Windows 7 e usarlo per eseguire un’installazione pulita.