Sarah Diefenback e Lara Christoforakos, due ricercatori della Ludwig-Maximilians-University di Monaco di Baviera hanno pubblicato un articolo su “Frontiers in Psychology” evidenziando i risultati di un loro studio dal quale emerge un dato molto semplice: a pochissimi interessa vedere i selfie che tante persone scattano con i loro smartphone. Molte delle persone intervistate sono concordi con affermazioni che evidenziano conseguenze negative della mania dell’autoscatto e pensano che i selfie influiscano negativamente sull’autostima presentando le persone in modo artificioso e superficiale.
Per darvi un’idea di quanto sia ampia la discrepanza tra ciò che pensiamo dei nostri selfie e quelli scattati dagli altri, il 90% dei partecipanti al sondaggio vede gli autoscatti come “mercificazione di se stessi”, ma solo il 46% afferma la stessa cosa dei propri. Gli intervistati vedono i propri selfie come “più autentici” o “ironici” rispetto a quelli degli altri; solo il 13% vede sarcasmo nei selfie degli altri. La ricerca è stata condotta intervistando persone in Austria, Germania e Svizzera e dunque non è forse molto affidabile, essere influenzata perché troppo “eurocentrica”; gli stessi ricercatori ammettono che altre culture potrebbero essere più “comprensive” nei confronti dei selfie.
Un po’ di tempo addietro, un diverso studio è arrivato al punto di affermare che la “selfite” è una vera e propria turbe mentale, un disturbo che manifesta mancanza di autostima e persino lacune in intimità.