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Apple a Cork, uno sguardo ai segreti della “Cupertino” d’Irlanda

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L’Irish Examiner entra nel quartier generale europeo di Apple a Cork. Uno sguardo molto approfondito che affronta le molteplici realtà attive nella sede che fornisce impiego a 4000 persone in una struttura avanzatissima, tecnologicamente all’avanguardia e anche molto rispettosa dell’ecologia e dell’ambiente.

L’articolo parla in maniera esaustiva, seppure senza rivelare novità sconvolgenti, di tutti gli ambiti in gioco a Cork. Si parla, ad esempio, dell’impianto di assemblaggio degli iMac (definito, l’unico stabilimento di proprietà di Apple in tutto il mondo, forse sbagliando visto che negli USA Apple assembla in un suo impianto i Mac Pro), si spiega come lavorano gli specialisti del negozio on line di Apple e del nuovo edificio che ha sistemi di recupero dell’energia e delle acque piovane, facciate “attive” per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti e un sistema di riciclo dei rifiuti interno, capace di generare a sua volta energia. Infine il giornale presenta la storia di Cyril, una delle dipendenti del gruppo Apple Care e il suo impegno dell’assistenza dei clienti.

Ricordiamo che  luogo la sede di Cork è nata 30 anni fa; partita con 60 persone, è oggi responsabile di attività che variano dalle vendite alla distribuzione, al supporto tecnico all’assistenza, mapping e produzione. Le migliaia d’impiegati rendono l’impianto di Apple  il maggiore datore di lavoro privato di Cork con oltre 100 milioni di euro d’investimenti dal 2009 nella seconda più grande città del paese dopo Dublino e oltre 2500 posti sostenuti a livello locale.

L’articolo non dimentica neppure le polemiche susseguite alle indagini svolte Commissione europea che sta da tempo investigando le attività di Apple e altre società che operano in Irlanda (es. Google, Amazon e Starbucks), sospettate di elusione fiscale e di usare schemi quali il “Double Iris with a Dutch Sandwich”, una triangolazione tra più sedi inclusa una in un paradiso fiscale con un meccanismo che permette agli utili d’impresa di applicare un’aliquota minuscola.

La Repubblica d’Irlanda ha sin dagli anni ’80 concesso ad Apple e altre multinazionali agevolazioni fiscali, permettendo sgravi che si sono rivelati una via di salvezza per un paese che all’epoca lamentava problemi enormi di disoccupazione ed economia.

In Irlanda, lo ricordiamo, Apple ha previsto un data center nella contea di Galway. Sarà costruito su un terreno un tempo sfruttato per ricavarne legname commerciale. La fine dei lavori è prevista per il 2017. Il centro, alimentato al 100% con energia pulita e rinnovabile, ospiterà anche uno spazio didattico all’aperto per le scuole locali e un percorso a piedi accessibile a tutti.

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L’interno di un edificio nel quartier generale Apple presso l’Hollyhill Industrial Estate di Cork

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