L’Università Fudan di Shanghai, una delle più antiche e importanti della Cina, lancia un nuovo logo per festeggiare i suoi 110 anni quasi identico a quello del Touch ID usato da Apple. Almeno questa è l’accusa, spiega Kotaku, che arriva da alcuni osservatori che notano la sorprendente somiglianza.
Il logo della Fudan University sembra, in effetti, una versione allo specchio del simbolo dell’impronta digitale usato da Apple. Non è la prima volta che sulla prestigiosa Università Fudan piove una accusa simile; in passato l’ateneo era stato costretto a rimuovere un filmato promozionale che era quasi identico a un precedente video realizzato dall’Università di Tokyo. L’istituto ha chiesto scusa per l’incidente con il filmato ma per ora non si è espresso sul logo per l’anniversario.
Alcune aziende cinesi vantano una non gloriosa per quanto lunga tradizione nell’ ignorare le normative in materia di proprietà intellettuale, in particolar modo quando invenzioni, marchi, brand, design e così via appartengono a società o istituzioni estere. Nel 2013 uno studio condotto dalla Commissione per il Commercio Internazionale degli Stati Uniti ha evidenziato che «se la Cina avesse lo stesso livello di protezione dai furti di proprietà intellettuale che hanno gli Stati Uniti o il Regno Unito, ci sarebbe un aumento di 2,2 milioni di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti». I danni causati da questa pratica ammontano ad almeno 300 milioni di dollari l’anno.
Apple stessa è stata più volte vittima di tali pratiche, non solo con imitazioni di iPhone e iPad venduti in tanti angoli di strada, ma anche decine di interi, finti Apple Store nel paese. Anche l’Apple Watch non è da meno e ancora, prima che arrivasse sul mercato quello vero, erano già in circolazione imitazioni vendute a meno di 40$.