Lo smartphone come strumento per monitorare la salute mentale. È l’idea di alcuni ricercatori della Dalhousie University (Halifax) che hanno sviluppato un’app denominata PROSIT in grado di individuare condizioni quali ansia o depressione tenendo conto di come l’utente usa il telefono.
Il sito CBC riferisce che tra i parametri di cui l’app è in grado di tenere conto, ci sono attività fisica, sonno, frequenza delle chiamate, lo storico dei messaggi, gusti musicali ma anche dati apparentemente impercettibili quali la velocità di scrittura di un messaggio e modifiche allo stato del proprio profilo.
Ad alcuni utenti è stato chiesto di registrare un clip audio di 90 secondi per descrivere la parte più entusiasmante della loro settimana, e autovalutazioni con le loro sensazioni su una scala di cinque punti. 300 persone stanno al momento usando l’app, e circa la metà di questi sono pazienti.
Gli scienziati riferiscono di essere al corrente di preoccupazioni in materia di privacy tenendo conto dei vari elementi prima citati. L’uso dell’app richiede la compilazione di un modulo di consenso e i dati vengono memorizzati in luoghi sicure.
Preoccupazioni per la privacy a parte, i ricercatori riferiscono che app come questa possono essere utili per affrontare i problemi di salute mentale; PROSIT non offre n quadro completo della benessere mentale di una persona ma può essere uno strumento utile agli psicologi per monitorare e comprendere meglio l’evoluzione dei pazienti all’infuori delle sedute, elemento importante in considerazione della pandemia da coronavirus che ha portato vari psicologi a predisporre modalità di collegamento a distanza e soluzioni tecnologiche. L’app non è – almeno al momento – in gradi di prevedere crisi nella salute mentale ma può certamente essere di aiuto, alla stregua di appunti che permettono di individuare disturbi quali ansia, depressione e schizofrenia, capire in che modo alcuni tipi di stress influenzino il cervello e conoscere meglio la biologia di base di vari disturbi.