Una società sudcoreana, Porto Technology, ha citato Apple perché a suo dire avrebbe usato senza autorizzazione brevetti di sua proprietà sfruttati nelle Mappe di iOS e OS X, in particolare un brevetto che riguarda la mappa del traffico in realtime.
I brevetti contestati sono due: il numero 6,233,518 (“metodo e sistema per fornire un’immagine vettoriale con informazioni”) e il numero 6,532,413 (“metodo e apparati per fornire informazioni geografiche con la variante tempo sullo stesso dispositivo”). La società mira a ottenere “royalty ragionevoli per la presunta violazione”, almeno stando a quanto riferisce il sito Patently Apple.
La citazione in giudizio è la terza che dall’inizio dell’anno Apple dovrà affrontare. A febbraio A123 Systems ha citato Apple per “contrabbando di lavoratori”, affermando che la Casa di Cupertino avrebbe attirato suoi dipendenti per creare una nuova divisione dedicata alla creazione di batterie, accessori in competizione con quelli prodotti da A123, nonostante specifici accordi con gli impiegati impedissero loro di lavorare per società concorrenti. Nella denuncia si sostiene che Apple abbia soffiato cinque dipendenti chiave: quattro dei questi lavoravano nella divisione advanced energy storage, il restante è Mujeeb Ijaz, ex chief technical officer dell’azienda.
Beat Electronics (controllata da Apple), Sony Entertainment, Google, Rdio, Songza, Slacker ed Escape Media Group (operatore di Grooveshark), sono tutte società menzionate in sette diverse citazioni presentate a gennaio alla Corte Distrettuale della California da Zenbu Magazines (una holding company di New York) , titolare di varie registrazioni risalenti a prima del 1972. Alcuni servizi di musica in streaming quali Beats Music, Google Play, Rdio e altri, sono oggetti di una raffica di citazioni con richieste di pagamento di royalties su alcuni brani disponibili sui servizi in questione e risalenti a prima del 1972; una serie di azioni che, potenzialmente, potrebbero mettere a rischio la disponibilità futura dei brani contestati.