Mac, Mac e ancora Mac. Ecco che cosa si scorge scorrendo le cifre del bilancio di Apple presentate qualche minuto fa, assieme alla sintesi e al commento dell’andamento del mercato del trimestre di marzo.
Il dominio dei Mac appare immediatamente evidente dal confronto sia con il trimestre precedente, quello di Natale, che nel rapporto con quello dello scorso anno. Apple ha venduto 856mila desktop e 1,433 milioni di portatili per un totale di 2289 milioni di Mac. La cifra è di oltre 700mila unità al di sopra di quella del pur buon secondo trimestre fiscale 2007 (+51%) e di fatto sostanzialmente identico a quello del trimestre di Natale (-1%) che è tradizionalmente il più ricco per Apple. Se si pensa che Apple è riuscita ad accrescere dei ben il 54% il fatturato rispetto al 2007 (e a perdere appena il 2% rispetto a Natale), si comprende l’enormità del successo conseguito dalla Mela che, per giunta, si sta confrontando con un business, quello dei Pc, che continua a crescere ma a ritmi che non sono più quelli di un tempo.
Se Apple esulta per quel che sono stati in grado di fare i suoi rivenditori e la sua rete di negozi specializzati, non deve certo piangere per il business di iPod e iPhone. Diversi analisti avevano previsto che il mercato dei dispositivi portatili, in particolare quello dei player di musica digitale, avrebbe rallentato al punto da determinare per la prima volta nella storia di iPod un arretramento anno su anno e invece questo non è accaduto. Seppure per una incollatura il numero degli iPod anno 2008 batte il numero di quelli dell’anno 2007: +1%. Altrettanto positivo è il fatto che Apple è riuscita ad incrementare in maniera non insignificante il fatturato (+8%), grazie al maggior numero di clienti che si sono rivolti a modelli costosi come l’iPod Touch, come ammesso dallo stesso Oppenheimer durante la presentazione dei risultati fiscali.
Anche gli iPhone non sono stati così pochi come si attendevano alcuni analisti. Il numero di telefoni venduti è stato di 1,7 milioni il 26% in meno del trimestre di Natale. La riduzione è stata sicuramente al di sotto delle previsioni. Da notare che il fatturato, che include anche i profitti che derivano dagli accordi con gli operatori, è cresciuto in maniera molto consistente (+57%) per merito del maggior numero di telefoni in circolazione che portano un flusso costate di denaro senza necessità di dipendere da nuove vendite di hardware.
Sembra andare bene anche iTunes Store, forse anche grazie all’aumento dell’offerta con i film in affitto. Apple fa segnare un +9% rispetto al trimestre di Natale (prima del lancio della “nuova” Apple TV) e un +35% rispetto allo scorso anno. Buono anche il dato anno su anno del software (+53%) anche se comincia a svanire l’effetto Leopard che era stato tra i protagonisti del mese di dicembre.
Venendo ai vari mercati i dati presentati da Apple anno su anno in termini di unità vendute riportano tutti un segno più e sono nell’ordine del 45% (in Europa) fino al +67% (nel retail che Apple tratta come se fosse una region separata). Per quanto riguarda i profitti anno su anno si deve annotare il +74% nei negozi a marchio Apple e il +43% in Europa. Sempre parlando di region non si può notare l’ottimo risultato sia anno su anno che rispetto al trimestre precedente del Giappone; il paese asiatico che da diverso tempo rappresentava una spina nel fianco con fatturato e unità in calo, nel trimestre di marzo ha fatto segnare un +30% rispetto al trimestre di Natale in termini di unità e un +6% in fatturato. Anno su anno il Giappone fa +49% in unità e fatturato. L’Europa, mercato che ci tocca molto da vicino, anno su anno fa solo leggermente peggio con un +45 e +43%, anche se cala dell’11% (unità ) e del 28% (in fatturato).
In termini di numeri il mercato più grande per quel che concerne le unità restano gli Usa con 884mila unità ; l’Europa assorbe 627mila unità con i giappone collocato a 118mila unità . Nei negozi Apple (americani e non americani) sono stati venduti 458mila computer.