Le tecniche di overclocking sono molto comuni nel mondo PC: si tratta, in sostanza, di aumentare la frequenza di clock di un componente (generalmente la CPU) rispetto a quella prevista e testata dal produttore. Nel caso delle CPU quella che viene alterata è la frequenza di clock interna, un valore che determina il numero di cicli di operazioni da eseguire ogni determinate unità di tempo. Si tratta di operazioni legali ma spesso rischiose: la CPU è forzata ad operare a frequenze per le quali non è stata testata e garantita dal produttore.
Sui PC alcune operazioni di overclocking si possono compiere entrando nel BIOS del computer e modificando manualmente alcuni parametri operativi che poi possono essere memorizzati una volta per tutte. Sul Mac, non essendoci il BIOS, l’operazione è risultata finora più complessa e tutte le tecniche viste fino adesso non consentivano di mantenere le modifiche ad ogni riavvio della macchina. I redattori tedeschi di ZDNet hanno annunciato di aver creato una utility, ZDNet Clock, usabile con i Mac Pro di ultima generazione (Mac Pro 3.1) che permette di overcloccare stabilmente le macchine professionali di Apple fino a ben 3421 MHz .
La prima generazione di Mac Pro (Mac Pro 1.1) sembra più problematica da overcloccare: la riprogrammazione del chip di clock pare non consenta di riavviare correttamente il Mac OS (anche reimpostando la frequenza a quella originale di fabbrica). Il problema sembra essere specifico del Mac OS: tool di overcloking per Windows (testati su Mac tramite BootCamp) hanno permesso di riavviare il sistema senza problemi.
Le ultime versioni di Mac Pro e Xserve, invece, sembrano essere meno “schizzinose” e il Mac OS digerisce l’aumento di frequenza senza apparentemente nessun problema. L’unico inconveniente sembra essere il fatto che quando la macchina va in stand-by, la frequenza di clock del processore viene ripristinata a quella originaria del Mac Pro: si tratta di un bug che però, a detta di ZDNet, verrà corretto nella prossima versione della utility.
Ricordiamo che queste utility devono essere usate sempre con estrema cautela poiché forzano la CPU e la macchina ad operare a frequenze per le quali non è stato effettuato da Apple/Intel nessun test approfondito e dunque non è possibile garantire stabilità e il perfetto funzionamento del computer.
Interventi d’overclocking si rendono possibili, poiché i chip prodotti in fabbrica, progettati per lavorare ad una certa frequenza, solitamente tollerano frequenze superiori. Le particolari metodologie di produzione adottate compensano il fatto che i chip prodotti possano, di fatto, essere più o meno validi, secondo la purezza delle materie prime utilizzate e dell’inevitabile imprecisione dei macchinari che assemblano le CPU.
[A cura di Mauro Notarianni]