Appleinsider fa notare come, con un sistema che ricorda quello prefigurato dal vecchio Newton Message Pad quindici anni addietro, il nuovo iPad abbandoni il file system convenzionale introducendo una convenzione semplice e snella per lavorare con file e documenti che gli utenti comuni troveranno più comprensibile rispetto ad un file system ordinario.
Gli utenti che hanno usato poco i computer (o che non amano farlo), hanno difficoltà nel comprendere il concetto di cartelle e sottocartelle o cercare file su percorsi gerarchici in un file system; se a ciò aggiungiamo il concetto di file locali e file su un server cloud, le cose cominciano a diventare troppo confusionarie per una persona comune.
Apple ha già compiuto alcuni passi in questo senso e nel file system di Mac OS X la complessità sottostante è celata da strumenti quali le ricerche con Spotlight (che rende irrilevante la posizione di un file) e l’integrazione in iTunes, iPhoto e PhotoBoot di database per la gestione dei contenuti: questi programmi presentano, infatti, pannelli dai quali è possibile gestire i media senza preoccuparsi di dove essi siano e senza bisogno di interpellare finestre di dialogo di apertura e chiusura che a loro volta interagiscono con il filesystem.
Il Finder, iTunes e iPhoto, consentono anche di condividere tramite wireless i contenuti tra sistemi diversi. In iTunes, ad esempio è possibile riprodurre musica condivisa, podcast e video registrati su altri computer del network locale, grazie alla tecnologia di rete integrata Bonjour; con iPhoto è possibile condividere le foto presenti in librerie, album, presentazioni, raccolte, calendari e biglietti, ecc.
Anche l’iPhone rende completamente astratto il file system: non esiste il concetto di aprire e chiudere file: solo una media library con le fotografie, mentre gli allegati di posta sono connessi alle rispettive mailbox; da questo punto di vista, però, bisogna ricordare che l’iPhone è pensato più che altro per visualizzare i file, non tanto per gestirli o modificarli.
Con l’iPad, Apple ha mostrato le versioni multi-touch delle applicazioni di produttività iWork (Keynote per le presentazioni, Pages per scrittura e Numbers per i fogli elettronici), applicazioni con interfacce che hanno bisogno di presentare finestre di dialogo per l’aperture/salvataggio dei documenti; in questo caso Apple ha predisposto un sistema che visualizza all’avvio delle applicazioni i file con i quali esse possono lavorare. Secondo quanto riferisce Appleinsider, il meccanismo è semplice e le applicazioni che hanno la necessità di registrare file lo fanno salvando i contenuti all’interno delle stesse cartelle nelle quali sono presenti le applicazioni installate. Cancellando l’applicazione, saranno cancellati anche i file relativi: lo stesso sistema già usato sull’iPhone. In aggiunta a questo sistema, l’iPad permette di condividere file via wireless, rendendo disponibili i documenti tramite WiFi e copiabili con il drag&drop dai computer. Come abbiamo già scritto, una speciale cartella sarà visibile agli applicativi e anche da Mac e PC durante il collegamento con il computer, agevolando la condivisione, la sincronizzazione dei file e l’utilizzo della memoria di iPad come disco portatile per il trasporto dei dati, così come avviene con l’iPod.
I documenti presenti nella speciale cartella, saranno visibili e presentati al loro avvio dalle applicazioni in grado di lavorarci. La visualizzazione e lo scrolling tra i file sarà possibile in vari modi: come semplice lista o con grandi icone che mostrano piccole anteprime con il reale contenuto dei file; sarà anche possibile avviare funzionalità quali il comodissimo “Quick View” di Mac OS X per ciascun file. Non mancherà , infine, la possibilità di sincronizzare i file tramite iTunes o MobileMe, comprese fotografie, musica, film, programmi TV, contatti, calendari e preferiti del browser.
[A cura di Mauro Notarianni]