La Regina del Soul, un’artista che ha donato al mondo intero la sua voce e la sua musica, per sempre. Ad Aretha Franklin, scomparsa proprio oggi nella sua casa di Detroit a poco più di 76 anni, è andato il pensiero di Tim Cook su Twitter: in poche righe, ha reso omaggio a quella che tutto il mondo ha riconosciuto – e sta piangendo – come un’icona della musica, la voce di una donna per le donne.
“Piangiamo la morte di Aretha Franklin, la Regina del Soul – ha scritto Tim Cook su Twitter -. La sua voce continuerà a sollevarci, attraverso la musica che ha donato al mondo. Il nostro pensiero va alla sua famiglia, ai suoi cari e ai fan di tutto il mondo. Prendi la sua mano, Signore, e conducila alla sua casa”.
Una figura unica e imponente nel panorama della musica popolare e per il Soul, molto amata (è nella playlist del presidente Barack Obama) Aretha Franklin ha vinto 18 Grammy Awards e ha venduto oltre 75 milioni di dischi in tutto il mondo. Tra i suoi più grandi successi, “Respect”, l’indimenticabile “Think” e “(You Make me feel like) e natural woman” e “Chain of Fools”.
Si è spenta all’età di 76 anni nella sua casa, circondata dai suoi cari, a causa di un tumore al pancreas che le era già stato diagnosticato nel 2010.
La maggior parte del repertorio di Aretha Franklin si può ascoltare su Apple Music. La cantante è apparsa lo scorso anno anche nel documentario esclusivo di Apple Music “Clive Davis: The Soundtrack of Our Lives”, sull’impresario musicale Clive Davis, il produttore che ha scoperto, consigliato e gestito la carriera di Whitney Houston, Aretha Franklin, Santana, Bruce Springsteen.
Oltre ad una artista di grandissimo livello, Franklin è stata anche attivista per i diritti civili. Dal carattere non sempre facile, era nata a Memphis il 25 marzo 1942. Si è esibita l’ultma volta lo scorso novembre a New York al gala della fondazione di Elton John per la lotta all’Aids. Il suo ultimo concerto, invece, risale al giugno 2017; nel 2009 aveva cantato in occasione dell’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca; aveva rifiutato di farlo, invece, quando è stata la volta di Donald Trump.