Un team di esperti per portare l’innovazione a scuola. Con un post su Facebook il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha dichiarato di avere intenzione di incrementare e attuare il Piano scuola digitale. Ad accendere l’attenzione di Bussetti sull’innovazione a scuola c’è stata la Maker Faire di Roma, la fiera che si è svolta nella capitale tra il 12 e il 14 ottobre 2018 e che celebra il fai da te hi-tech.
Un’attenzione, che per chi vive concretamente nelle aule progetti in ambito Education (dal coding, alla presenza di iPad a scuola, dalle app utilizzate in classe alla robotica) il sapore della speranza di una vera trasformazione della scuola in una scuola digitale.
“In questi giorni di intenso lavoro sulla legge di bilancio stiamo cercando di trasformare in atti concreti le parole d’ordine che hanno contraddistinto la mia attività di governo fin dal giorno del mio insediamento come Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ha scritto sul proprio profilo Facebook il ministro Marco Bussetti -.
Negli ultimi mesi abbiamo avuto modo di parlare di tantissime questioni legate al mondo della scuola, dal reclutamento dei docenti ai fondi stanziati per l’edilizia scolastica, dall’Alternanza Scuola-Lavoro al nuovo esame di maturità. In concomitanza con la Maker Faire, la fiera dell’innovazione che si svolge a Roma in questi giorni e che ogni anno ospita un grandissimo numero di studenti e docenti grazie al suo efficace programma di coinvolgimento delle scuole, vorrei spendere due parole anche sulla mia idea di innovazione del mondo dell’istruzione”.
Il sogno di una scuola che non rimane indietro rispetto alle innovazioni è quello che ha il ministro, passando da strumenti, formazione dei docenti e nuove metodologie didattiche. “La scuola – prosegue Bussetti – deve mettersi al passo con i cambiamenti generati dalle innovazioni. Stiamo lavorando per cercare di portare in maniera sempre più incisiva l’innovazione tecnologica all’interno delle nostre scuole. Questa, però, non deve essere focalizzata unicamente sull’acquisto di strumenti innovativi ma soprattutto sui processi e sulle metodologie didattiche. Occorre investire in formazione per i docenti”.
Le scuole non possono, però, farlo da sole. E il ministro pensa che non ci si possa affidare alla buona volontà di alcuni istituti, ma che sia necessaria una presenza diretta del governo per una trasformazione concreta. “Stiamo pensando a un team di esperti che, girando per i nostri istituti, siano in grado di recepire e trasmettere le buone pratiche di cui le nostre scuole sono piene. La vera innovazione è quella in grado di portare benefici trasversali e replicabili per consentire a tutti gli studenti delle scuole italiane di poter godere sia di strumenti che di metodologie didattiche all’avanguardia – conclude il ministro -. Occorre dare una vera attuazione al Piano Scuola Digitale. L’innovazione non può essere appannaggio dei soli istituti lungimiranti, ma un patrimonio condiviso da tutti”.
Il Piano Nazionale della Scuola Digitale, annunciato da Renzi nel 2014, presentato nel 2015 e sottoposto a un primo bilancio già nel 2016, rappresenta una vera e propria riforma della scuola, passando da servizi digitali, creazione di atelier creativi, laboratori professionalizzanti, amministrazione digitale, formazione dei docenti, accesso universale alla rete in fibra entro il 2020, contenuti digitali e molte altre iniziative che mettono al centro l’innovazione nel mondo dell’educazione e della scuola.
Per chi vuole sempre essere aggiornato sulle novità che riguardano l’hi-tech e l’istruzione, aggiornamenti interessanti vengono pubblicati nella sezione Scuola Digitale o Education di Macitynet. Tante notizie utili a studenti e insegnanti possono essere lette nello spazio dedicato ad iPad a scuola.