L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante di numerose tecnologie e meccanismi come il riconoscimento dei volti sono utili in vari ambiti: acciuffare criminali, capire chi entra in un paese, individuare persone scomparse, svegliare un conducente assonnato, aiutare le persone affette da prosopagnosia (un disturbo cognitivo che impedisce alle persone di riconoscere i volti familiari), non consentire a minorenni di comprare sigarette o alcolici presso i distributori e tanto altro ancora.
Le aziende che lavorano nel settore dell’intelligenza artificiale hanno imparato varie tecniche per distinguere un volto da un altro, e l’autenticazione facciale come il Face ID di Apple è più pratica e sicura rispetto a impronte digitali o codici da digitare e ricordare a memoria.
Sappiamo ormai in pratica tutto non solo su come riconoscere un volto ma anche come ricostruirli in modo artificiale. Lo sviluppatore Phillip Wang ha creato il sito web ThisPersonDoesNotExist, un esempio impressionante di ciò che è possibile fare con l’intelligenza artificiale. Ogni volta che visitiamo questo sito, viene generata al volo l’immagine di un volto che sembra piuttosto realistico. Per ottenere questi volti, il sito sfrutta una classe di algoritmi (“reti antagoniste generative”) creati da Nvidia utilizzati nell’apprendimento automatico, prendendo “spunto” da vasti cataloghi di foto usati per il training.
I risultati che è possibile ottenere sono sbalorditivi (provate voi stessi) per quanto non sempre perfetti. Lo sviluppatore che ha creato il sito, ha spiegato a Motherboard che usa una GPU Nvidia su un server in affitto per creare volti random ogni due secondi. Il funzionamento alla base dell’algoritmo usato trae ispirazione dalle reti neurali biologiche come quelle del nostro cervello.
Le potenzialità del sistema mostrato sono illimitate e c’è anche chi già paventa la possibile creazione di identità false, invogliando ad una serie discussione sull’etica della manipolazione delle immagini con l’AI.