Il senatore statunitense Al Franken vuole saperne di più sulla questione della raccolta di dati di Google degli studenti che usano i Chromebook e le app della grande “G”. Franken ha inviato una lettera al CEO Sundar Pichai, chiedendo di sapere come sono utilizzati i dati personali degli studenti, evidenziando preoccupazioni concernenti la raccolta di informazioni per scopi diversi dall’istruzione. Il senatore Franken non è nuovo a iniziative di questo tipo e altre lettere simili sono state inviate a società high-tech ogni volta che dubbi su questione giuridiche legate all’argomento sono state oggetto dell’attenzione pubblica.
A far partire la nuova lettera questa volta è stata l’iniziativa dell’Electronic Frontier Foundation, organizzazione che recentemente ha presentato un esposto alla Federal Trade Commission, accusando Google di violare gli impegni sottoscritti nello Student Privacy Pledge e che prevede specifici meccanismi a difesa della privacy degli studenti. Gli attivisti, in particolare, sono preoccupati dal tracciamento eseguito nel momento in cui gli studenti eseguono il log nei propri account, fondamentali per accedere alle App dedicate all’istruzione, ma anche per utilizzare i vari servizi che rende disponibili online.
L’azienda di Mountain View ha ammesso di raccogliere ed elaborare dati ma afferma di rimuovere dettagli sugli individui, che i dati sono usati solo per migliorare globalmente i servizi e che non sono usati per analizzare i comportamenti degli studenti.
Da qualche tempo i Chromebook si sono dimostrati seri rivali nel settore educational, campo nel quale Apple, in particolare negli USA, è da sempre molto presente e agguerrita. La Casa di Cupertino sta cercando di stuzzicare il mercato education integrando nell’iPad funzionalità utili in ambito scolastico. Una sezione del suo sito web è dedicata ad alcune nuove funzionalità che arriveranno con iOS 9.3, spiegando come il suo sistema renderà “l’esperienza scolastica ancora migliore”.