Che sia stato iPhone a condannare Blackberry all’irrilevanza era noto, ma ora tutti i passaggi di quei mesi cruciali, dalla presentazione del telefono Apple, alla fine dell’azienda canadese come realtà rilevante nel mondo della telefonia, li racconta “Losing the Signal: The Untold Story Behind the Extraordinary Rise and Spectacular Fall of BlackBerry” (in preordine su Amazon sia in formato Kindle, su carta e su iBookstore in formato elettronico) un nuovo libro che racconta la storia dell’ascesa e della caduta di BlackBerry, da leader di mercato a società che fatica a restare a galla.
Un interessante estratto pubblicato dal Wall Street Journal mette proprio in evidenza come il produttore canadese in precedenza conosciuto come RIM, non comprese la minaccia al suo business del primissimo iPhone arrivato nel 2007. Il lancio dello smartphone di Apple, dispositivo completamente diverso da tutto ciò che si era visto fino a quel momento, prese vari produttori di sorpresa, vantando funzionalità che gli operatori telefonici non avevano permesso ad altri costruttori quali un completo browser web e, in seguito, la disponibilità di un app store non legato in alcun modo ai carrier.
Uno dei primi commenti di Mike Lazaridis, CEO di RIM, fu: “Questi tizi sono davvero, davvero bravi” ma nonostante ciò la società mancò di ravvisare un pericolo nell’iPhone per la mancanza di specifiche funzionalità di sicurezza e l’assenza di tastiera, elementi che secondo i dirigenti RIM avrebbero reso poco attraente il dispositivo presso il fulcro dei loro clienti. “Se l’iPhone avesse preso piede, ritenevano i dirigenti RIM, sarebbe avvenuto con persone che si interessavano più a YouTube e a trastullarsi su Internet piuttosto che badare all’efficienza e alla sicurezza. “Il core business dei clienti RIM dà valore al sicuro ed efficiente sistema di comunicazione” aveva detto un dirigente, “offrire più ampio accesso mobile a internet, non è un elemento sul quale abbiamo costruito il nostro business”.
I dirigenti RIM non riuscivano a comprendere l’iPhone, “increduli” che gente lo comprasse e rendendosi conto troppo tardi che quanto proposto da Apple sarebbe diventato un modello di riferimento. Quando finalmente la società reagì, tentò una partnership con Verizon per la distribuzione del dispositivo touch, il BlackBerry Storm; l’operazione costrinse RIM ad agire velocemente e arrivare sul mercato con un prodotto confuso ed incoerente e che dopo apparenti iniziali buone vendite, in molti restituirono ai negozi.
Lo Storm è stato lo spartiacque: non solo danneggiando RIM economicamente ma distruggendo la sua reputazione e portando all’annullamento della partnership con Verizon. La società canadese a quel punto iniziò una spirale in discesa, provando a lottare ma senza più i riferimenti che aveva avuto fino a quel momento. Le parole dell’allora CEO Jim Balsille, pronunciate in quei giorni, dicevano molto del presente e anche di quello che sarebbe stato un futuro oscuro: “Non so più che diavolo dobbiamo fare”.
Losing the Signal sarà disponibile dal 26 maggio e Amazon permette di preacquistarlo a 18,66 euro in formato Kindle e a 26,44 euro in formato cartaceo. In iBookstore costa 14,99 euro e anche qui è in prenotazione