C’è una vittima in meno all’aeroporto di Fort Lauderdale: un uomo salvato dal suo MacBook Pro. La storia è in un tempo curiosa e ottimistica ed è accaduta proprio nel contesto della sparatoria di cui stanno parlando tutti i media, messa in atto da un uomo che – stando a quanto scrivono i media statunitensi – soffriva di disturbi mentali. L’uomo, Esteban Santiago, un veterano della guerra in Iraq, ha sparato all’impazzata indirizzando il tiro anche contro Steve Frappier, proprietario di un MacBook Pro che aveva il portatile all’interno dello zaino che indossava. Il portatile ha protetto l’uomo mentre si abbassava a terra per proteggersi dagli spari; la posizione supina e lo zaino hanno permesso al malcapitato di proteggersi. Il proiettile ha colpito il MacBook danneggiando il display, lo chassis in alluminio, la batteria e altri circuiti ma salvando fortunatamente la vita al proprietario.
Frappier ha spiegato che aveva riposto il portatile in fretta prima dell’imbarco, chiudendo la tasca dello zaino al volo, lasciando il lembo leggermente aperto. Dopo avere ispezionato bagaglio e portatile, gli agenti di polizia hanno stabilito che il proiettile è passato attraverso la piccola apertura lasciata dalla tasca e che non è stato sviato prima di venire a contatto con il portatile. Non è al momento noto qual è l’arma usata dal killer – regolarmente dichiarata e che era nel bagaglio imbarcato in stiva in Alaska.