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Un Kindle tutto nuovo, la recensione del Kindle Voyage di Macitynet

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Premessa
Nel 2007, l’anno in cui Apple lanciava il primo iPhone, Amazon ha sdoganato l’ebook. Lo ha fatto, lo ricordiamo per i più giovani, con la prima generazione dei Kindle. All’epoca strumenti davvero rivoluzionari e che oggi appartengono senza dubbio a una nuova, inedita categoria di “modernariato”. Lenti, grossi, strani, eppure assolutamente compatibili tutt’ora con il contenuto che possono portare, cioè l’ebook.

Amazon aveva sposato per prima l’idea che servissero carta e inchiostro “digitali” (già altri, a partire soprattutto da Sony, avevano messo in ponte attività simili con queste tecnologie eInk ed ePaper) e che si potesse alimentare il settore. Aveva comprato tecnologie nate in casa Palm/Handspring, cioè il formato “prc” trasformato definitivamente in “mobi”, e creato la filiera di ebook che tutti conosciamo. Certo, oggi sappiamo che l’idea di Jeff Bezos era buona e avrebbe sostanzialmente funzionato, ma nel 2007 Amazon stava vivendo soprattutto della sua capacità di vendere libri “fisici” e consegnarli con la sua sempre più grande e affilata filiera della logistica integrata.

kindle voyage 620
Il nuovo Kindle Voyage, modello di punta degli ebook reader di Amazon

Pensateci un attimo: un distributore di libri italiano probabilmente avrebbe cercato di usare tutte le sue risorse per ostacolare anche solo l’ipotesi dell’eBook, sia da un punto di vista legale che economico e fiscale, per timore di veder crollare il suo business tradizionale facendosi mangiare dalla concorrenza digitale. Amazon ha invece pensato di far fuori la concorrenza digitale battendola al suo stesso gioco e ha messo in piedi lei il più grande negozio di ebook, ridimensionando automaticamente tutti gli altri possibili concorrenti. Stili diversi.

Questa lunga introduzione per dire: la storia degli eBook reader di Amazon (i Kindle intesi come hardware) si interseca con una strategia di prodotto (gli ebook) e servizio (il catalogo degli ebook) per niente banale o figlia del caso. Il sistema Kindle consiste così di più “divisioni”: è il catalogo/servizio, è il reader hardware, ma è anche le app da installare su telefoni, tablet, computer e persino da usare nel browser. Perché, dopo aver creato un reader proprietario e molto buono per la lettura ma praticamente inutile per qualsiasi altro scopo, Amazon non ha voluto correre il rischio che i produttori di smartphone e di tablet potessero sorpassarla (alla lunga, gli usi degli apparecchi specializzati vengono assorbiti in quelli “generalisti”) e ha fatto le app per evitare che le facesse qualcun altro mettendola fuori gioco in quel segmento.

Poi Amazon ha cercato anche di allargarsi in altre due direzioni: tablet (Fire) e telefono. Con il telefono per adesso gli è andata decisamente male, mentre con il tablet non è ancora detto e se la sta ancora giocando (si veda l’ultimo, molto economico modello appena lanciato) perché il tablet serve in sinergia più che con i libri o i giochi soprattutto con i film e telefilm, dei quali Amazon possiede una bella library e una base di utenti. Il Kindle hardware rimane però come strumento ideale per chi voglia leggere un libro e basta.

Ok, e dopo aver capito cos’è un Kindle reader, vediamo come funzionano.

Prima del Voyage
Amazon ha creato diverse generazioni dei suoi reader, con cadenza di 12–16 mesi circa. La cosa buona per chi ha comprato le prime generazioni è che, a differenza degli smartphone, la compatibilità con i contenuti è praticamente assoluta. Un ebook pubblicato oggi da Amazon si può caricare e leggere tranquillamente anche sulla prima generazione di apparecchio. Casomai, quel che cambia è la risoluzione dello schermo e le sue caratteristiche “organiche”.

La prima generazione di Kindle venne lanciata a fine 2007 per 399 dollari e venne venduta in pochissimo tempo. A questa fece seguito una seconda generazione sia USA che internazionale. La prima generazione di apparecchi aveva forme piuttosto spigolose, sistemi avventurosi per girare pagina, addirittura una striscia verticale che visivamente indicava a che punto si fosse arrivati con la lettura (una sorta di “colonna” del termometro). Già la seconda (quella scoperta anche in Italia) era molto più morbida e interessante. Amazon creò anche la versione scura (color antracite chiamata “graphite”) e soprattutto la DX (bianca e graphite) con schermo non solo da 6 pollici ma anche da 9,7 pollici.

Amazon Kindle prima generazione
La tecnologia era sempre la stessa, la risoluzione piuttosto elementare e la velocità bassissima. Ma la connessione identica: Wi-Fi e anche telefonica (con due tecnologie diverse: Verizon/Sprint incompatibile in Europa e la versione GSM adatta a noi) senza scheda da gestire perché la connessione viene curata da Amazon stessa che aggiunge solo un sovrapprezzo per l’acquisto di libri via Gprs. Gli apparecchi poi erano molto lenti rispetto agli standard ai quali siamo abituati (per via della tecnologia eInk con microsfere mosse da cariche elettriche che garantivano però la gigantesca autonomia di 4–8 settimane visto che “stampavano” la pagina e consumavano solo quando questa veniva cambiata) e soprattutto non touch.

La mancanza del touch è stata avvertita in modi diversi, lo ricorda anche chi scrive, perché quella era l’epoca dell’esplosione dell’iPhone e quindi del touch, del tap, del pinch. Di tutte quelle gestualità con la punta delle dita che il Kindle non poteva offrire. Invece nell’anno dell’uscita dell’iPad, il 2010, Amazon decise di darsi da fare. Lanciò una terza generazione di Kindle, chiamato “Kindle Keyboard” più piccola e performante del Kindle tradizionale e con una tastiera fisica più compressa ma sempre presente, al quale però aggiunse la quarta generazione di Kindle, quello che oggi si chiama Kindle Basic, senza schermo touch ma con un cursore che permetteva di muoversi rapidamente sulla tastiera virtuale a schermo (la tastiera sul Kindle serve moltissimo anche perché su tutti gli apparecchi, a partire dai primi, si possono fare acquisti direttamente nello store online). Dimensioni dell’apparecchio ovviamente ancora più ridotte.

amazon kindle seconda generazione
Il touch sbarca sul Kindle

Ed eccoci arrivati al touch, con la prima generazione avventurosa del 2011, dei Kindle Touch. A parte le variazioni dei modelli di business (alcuni Kindle hanno la pubblicità per costare meno, altri hanno un limite all’uso dei dati con 50 MB al mese o cose simili), i prezzi scendono sempre di più e vanno ad assestarsi tra i 100 e i 200 euro, per scende fino a 69 euro nei modelli più economici.

E soprattutto, il Kindle Touch permette di “sperimentare” lo schermo anche come periferica di input. Il Touch usa l’infrarosso, con uno schermo molto rientrato rispetto alla cornice che ospita due flussi di infrarossi (orizzontale e verticale). In pratica, toccando con un dito lo schermo si interrompe il flusso e, avendo due riferimenti su un piano, in maniera simile alla battaglia navale il Kindle “capisce” la posizione del dito e si comporta di conseguenza. Tecnologia ingegnosamente furba ma ovviamente molto limitata da vari fattori tra i quali le interferenze luminose e comunque scomoda.

Per questo, e siamo a tempi più vicini, arrivano la quinta generazione di Kindle (veloce e con 167 ppi di risoluzione) con schermo touch e il primo Kindle Paperwhite, che risolve un altro problema oltre a quello dello schermo touch “vero” (mettendo uno strato touch sotto quello della carta eInk) e cioè la luminosità. In pratica, la tecnologia eInk favorisce l’uso del Kindle alla luce del sole (come un libro vero) ma rende, proprio come un libro vero, impossibile leggere al buio o in penombra. Per questo hanno tanto successo le lampadine clip-on simili a quelle usate per i libri dai maniaci della lettura in camera da letto con partner dal sonno leggero.

Kindle Paperwhite ha lo schermo retroilluminato e funziona molto bene. La seconda versione lo migliora ancora di più, soprattutto risoluzione e contrasto e la terza, attualmente in commercio, si accompagna alla settima versione del Kindle tradizionale (la sesta sono i Paperwhite) che ha lo schermo touch. La gamma è abbastanza ampia, i prezzi più bassi sono per gli apparecchi che hanno la pubblicità inclusa.

Questi sono gli apparecchi che Amazon vende oggi: Kindle Basic solo Wi-Fi da 69,99 euro, e Kindle Paperwhite con schermo da 6 pollici 1440 × 1080, 300 ppi e tecnologia del display eInk Carta HD retroilluminato con solo Wi-Fi da 129,99 euro. Poco prima dell’estate, Amazon ha aggiunto una terza tipologia di ebook reader, il Kindle Voyage, che ha prezzo più elevato (da 169,99 euro) e caratteristiche migliori del Paperwhite, del quale è sostanzialmente una evoluzione. È questo l’apparecchio che ha provato Macity. Vediamo com’è.

amazon kindle touch 620Il Kindle Voyage
Le specifiche tecniche del Voyage sono semplici e in linea con il processo evolutivo dei prodotti per questo segmento di Amazon. Lo schermo è da 6 pollici 1440 × 1080, 300 ppi e tecnologia del display eInk Carta HD retroilluminato con led che adattano automaticamente l’intensità della luce a quella dell’ambiente.

Esistono due modelli, uno solo Wi-Fi e uno WiFi+3G. Entrambi hanno lo stesso aspetto fisico: altezza 163 mm, larghezza 114 mm, spessore 8 mm. In confronto, il Paperwhite ha una altezza di 170 mm, una larghezza di 117 mm e uno spessore di 9 mm. Invece, il Kindle 7ma generazione ha una altezza di 170 mm, una larghezza di 119 mm e uno spessore di 10 mm (il primo Kindle era 203 mm x 135 mm x 20 mm). Quanto a peso, il Voyage è 180/188 grammi (WiFi o WiFi+3G), Paperwhite 205/217 grammi, Kindle 7ma generazione 191 grammi (il primo Kindle: 290 grammi).

La forma fisica è più piccola e sottile: differenze non enormi ma si sentono molto. Un altro elemento che caratterizza molto, e in maniera positiva ad opinione di chi scrive, il rapporto fisico con il Kindle Voyage è il vetro a filo, che copre la parte superiore. Lavorazione ereditata probabilmente dall’esperienza fatta con i dispositivi Fire, ma il risultato è che finalmente il Kindle non solo dà idea di solidità, ma anche di usabilità in qualsiasi condizione senza rischio di “macchiare” lo schermo. Con il vetro basta poi un fazzoletto per togliere unto o grasso o qualsiasi tipo di sporco.

Sui bordi torna un sistema intelligente per girare pagina: oltre che toccare lo schermo in una delle tre aree (destra, sinistra e in alto) per girare pagina o accedere ai menu, infatti, adesso di lato ci sono due aree dove si può toccare per andare avanti o indietro. Sono di dimensioni diverse, sono touch, danno un feedback fisico con una lieve vibrazione (che si può regolare o eliminare) e sono soprattutto usabili sia dal lato destro che sinistro. La modalità più comoda è tenere la parte grande da tutti e due i lati per andare avanti e quella superiore più piccola per tornare indietro.

kindle Voyage 2
La confezione è estremamente spartana: piccola ed elegante, contiene il Kindle, delle istruzioni e il cavetto USB per ricaricarlo. La batteria dura sei settimane (a connessioni spente usandolo mezz’ora al giorno). Manca un alimentatore, ma è ragionevole averne in casa (noi usiamo quello dell’iPhone: in un paio d’ore si fa il pieno per quasi due mesi). Sul retro è presente un pulsante di accensione che serve a far resuscitare il Kindle dallo stato di sonno leggero nel quale piomba se non viene usato per un po’. Quando lo si lascia fermo più a lungo, cade in un sonno dei giusti dal quale riemerge in 45 secondi. Se ha la connessione Wi-Fi accesa e agganciata ad esempio alla rete di casa, si aggiorna tutto in background sistema operativo incluso.

Come accessorio (utilissimo) è possibile comprare una cover di Amazon che si chiama Origami. A differenza di quelle a libro dei precedenti modelli (ottime e altrettanto costose: Origami costa 49 euro il modello in sei colori normali e 79 il modello in pelle) si apre verticalmente come un vecchio bloc notes. La parte anteriore ha dei magneti e si ripiega in maniera da fare da leggio per il Kindle, oltre a proteggerlo durante il trasporto. Il dietro di plastica fa l’altra metà del lavoro.

Il Voyage appare particolarmente sottile e forse anche fragile se lasciato cadere, la Origami lo ispessisce visibilmente ma lo protegge molto di più. Oramai il paradosso della gara allo spessore infinitesimale (che solitamente si traduce in batterie striminzite per gli apparecchi telefonini smart e i tablet tradizionali) sta nel fatto che poi bisogna mettere una cover che rende l’oggetto molto più pesante. Consiglio, se ci sono i soldi (si veda più avanti) di pensare seriamente anche a prendere la cover Origami, non necessariamente in pelle.

Come va su strada il Kindle Voyage
Il nuovo Kindle Voyage è estremamente gradevole. Alta sensibilità di antenna permette di avere sempre Wi-Fi e/o 3G a disposizione, buona tenuta di batteria (paragonabile a quella della serie Paperwhite, schermo ad altissima definizione e con resa veramente maiuscola. Le dimensioni rispetto agli altri Kindle sono ridotte all’osso e sta praticamente nello spazio di una tasca o addirittura di un grande taschino, visto che i sei pollici di schermo sono praticamente circondati da una cornice ridotta all’osso.

Provare un Kindle poi presenta sempre una serie di problemi concettuali. In cosa consiste la prova? Se mettiamo i nostri libri dentro l’apparecchio questo funziona esattamente come prima. I miglioramenti di processore e memoria (arrivata a 4 GB, più che abbondanti per migliaia di libri tradizionali) rendono l’esperienza touch e di sfogliamento molto più vicina a quella di un tablet o smartphone, ma siamo comunque ad un’altra velocità. Infatti, adesso il ritardo è visibile ma si capisce almeno che è un ritardo legato al gesto che si sta facendo (sfioramento per scorrere, allargare per aumentare i caratteri). In passato sembrava che il gesto fatto nel momento A fosse completamente svincolato dalla reazione dello strumento nel momento B, data la distanza temporale consistente fra i due momenti.

I miglioramenti sono anche dal punto di vista dell’ergonomia: avere a disposizione il vetro che separa la carta digitale dalle nostre dita è piacevole, il tatto ne guadagna, e la risposta è pronta. Le due coppie di attuatori per voltare pagina ai lati dello schermo sono una piacevole novità rispetto alle ultime generazioni e abbiamo subito preso il ritmo. Fondamentale che siano sia a destra che a sinistra perché le posture con le quali si tiene in mano il Kindle sono le più variate.

Ci sono nuove modalità di impaginazione, nuovi caratteri, il Kindle processa sempre meglio gli ebook, e ci sono a disposizione libri di Amazon (e anche di terze parti convertibili tramite l’ottimo e gratuito Calibre, sia per Mac che per Windows e Linux) fatti sempre meglio. Oggi non si può dire che il Kindle sia uno strumento per pochi, di nicchia o privo di senso. È un libro tascabile, adatto soprattutto per la lettura in movimento e ha cambiato abitudini e stili di vita di molti.
kindle Voyage 500
Si possono infatti leggere i libri che si vogliono ma anche acquistarli e scaricarli nei momenti più disparati. Si può usare Kindle Unlimited (dieci libri gratuiti al mese in un catalogo sterminato), si può decidere di usare Kindle per fare anche altre cose come leggere fumetti, Pdf, libri di altra provenienza, revisione dei propri testi e diecimila altri usi. La connessione alla rete è primordiale e questo è molto interessante perché rende il Kindle una macchina adatta a concentrarsi. La lettura esce dalla competizione con mail, Twitter, Facebook, Youtube, web e via dicendo che c’è su altri apparecchi come iPhone e iPad, ad esempio.

È scomodo portarsi sempre dietro il Kindle Voyage? Ovviamente dipende da persona a persona, ma posso dire che in vacanza o per un viaggio lungo è una manna. Sembra di essere tornati al tempo del primo iPod: quello permetteva di avere con sé tutta la propria musica, questo di avere con sé tutti i propri libri. E molti altri ancora.

Conclusioni
Il vero problema del Kindle Voyage non è la qualità dell’apparecchio o del servizio, o la sua utilità. È il prezzo. Infatti è il Kindle più costoso, ma non fa poi moltissimo di più di un Paperwhite. Quindi, se già avete in casa un Paperwhite di prima, seconda o terza generazione, o trovate qualche parente a cui regalarlo per comprarvi questo, oppure avete un po’ di soldi da spendere. L’unica cosa che si può dire in questo caso è che i Kindle si stanno rivelando un ottimo investimento perché durano molto e restano compatibili al 100% con i contenuti offerti.

Invece, se non avete mai usato un Kindle o ne avete uno di vecchia generazione privo di retroilluminazione diffusa e, magari, anche di touch, è il momento di prendere in seria considerazione questa piccola Rolls Royce degli ereader. Abbiamo visto che ne esistono di altre marche e di altri tipi. Amazon tiene i suoi libri strettamente legati al suo reader, mentre gli altri lettori non possono ragionevolmente fare altrettanto vista la potenza di fuoco sul mercato del colosso di Seattle. Il servizio di Kindle è davvero completo e bisogna dire che anche la qualità cresce sempre più. Oltre a questo, anche l’occhio vuole la sua parte. Insomma, se sbarcate sul pianeta Kindle, o lo abitate con uno dei vecchi apparecchi, con il Voyage spendete molto ma avere il non plus ultra della linea, fortemente vocato per il viaggio ma adatto anche a un uso totalmente casalingo o da pendolare. Consigliato anche a chi ha già un tablet e non riesce più a leggere un libro, perché le distrazioni sono troppe. Il Kindle è come un libro, ma senza il libro.

Prezzo e disponibilità
Kindle Voyage costa 189,99 euro su Amazon. Le cover Amazon Origami in diversi colori costano 44,99 euro, mentre la versione in pelle costa 59,99 euro. Su Amazon sono disponibili anche numerose altre cover di altri costruttori.

Pro
Dimensioni e peso ridotti
Schermo al massimo
Ottima autonomia

Contro
Prezzo elevato
La cover lo ingrossa
Non rivoluziona a confronto del più economico Paperwhite

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