In un filmato, uno YouTuber noto come DMS spiega come è riuscito a costruire un sistema compatibile Dolby Atmos sfruttando alcune funzionalità di macOS e il software Loopback di Rogue Amoeba.
Sul versante hardware, sono stati sfruttati 12 altoparlanti due DAC USB, un subwoofer e i vari cavi per il cablaggio (i dettagli sono indicati qui), spendendo circa 2000$; può sembrare un prezzo alto ma sistemi Dolby Atmos equivalenti (7.1.4) sono tipicamente molto più costosi usando altoparlanti dedicati. Il risparmio è possibile grazie a macOS: anziché usare un amplificatore Dolby Atmos è stato sfruttato il software Loopback, creando un dispositivo virtuale che aggrega i DAC per ottenere canali sufficienti per Dolby Atmos in 7.1.4.
Il sistema 7.1.4 prevede: un altoparlante centrale, due altoparlanti anteriori, due altoparlanti posteriori e due altoparlanti laterali (e siamo a al 7), un subwoofer (il .1) e quattro altoparlanti posizionati nel soffitto (il 4). Non è la configurazione più completa possibile (Dolby riferisce di configurazioni 11.1.8) ma si tratta di una installazione di tutto rispetto.
Lo YouTube spiega che l’installazione è molto efficace con Apple Music che offre numerosi brani in Dolby Atmos. Non tutti i brani sono adatti per configurazioni di questo tipo ma alcune playlist sono a quanto pare veramente impressionanti.
Il Dolby Atmos, lo ricordiamo, consente di aggiunge canali di altezza extra per fornire un effetto sonoro più “avvolgente”. Normalmente per pilotare altoparlanti Dolby Atmos dedicati, è necessario n sintoamplificatore AV compatibile (ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche); esistono anche soundbar Dolby Atmos, alcune con altoparlanti integrati nella parte superiore del corpo, altre in grado di offrire un effetto Atmos virtuale, opzione che da qualche tempo è offerta anche su prodotti di fascia media.
Loopback (ne abbiamo parlato qui) è uno strumento che attiva funzionalità di audio routing tra le applicazioni e i dispositivi audio del Mac, consentendo di passare l’audio tra app. Sfruttando dispositivi audio virtuali è possibile configurare setup anche molto complessi, tutto via software. Il tool cattura l’audio di una o più applicazioni permettendo di dirigerlo dove l’utente desidera.