Usare il WiFi sembra oggi una cosa normale e scontata ma così non era fino alla fine degli anni 90. Ad avere democratizzato la tecnologia per reti locali senza fili è stata Apple nel 1999 con il primo iBook a conchiglia e la prima AirPort (una base che all’epoca offriva un connettore RJ-11 per il modem interno V.90 a 56 k al secondo e che era dotata anche di un connettore RJ-45 per la connessione Ethernet 10BASE-T per collegamenti via Ethernet).
È quanto spiegato in un documentario dedicato all’AirPort, presentata all’epoca da Apple come “tecnologia di connessione senza cavi” e come il modo più comodo e facile “per portare Internet a casa o a scuola, senza cavi, senza bisogno di altre connessioni telefoniche o di complicati sistemi hardware per collegarsi in rete”.
La prima base AirPort arrivò a luglio 1999, era basata sul protocollo 802.11b, risultato di 18 mesi di collaborazione tra Apple e Lucent Technologies, e offriva all’epoca una velocità di 11 megabit al secondo (oggi il WiFi 7 arriva a 2GB/s) e la possibilità di collegare contemporaneamente fino a 10 utenti per base.
La tecnologia Wi-Fi all’epoca sembrava qualcosa di “magico” e Steve Jobs, presentando il primo iBook mostrò la possibilità di navigare sul web e per dimostrare che macchina era davvero collegata senza fili passò attorno all’iBook un Hula Hoop, scatenando le reazioni entusiastiche dei presenti in sala. Quel momento fece capire al pubblico le potenzialità del WiFi e resero questa tecnologia fondamentale sui computer portatili.
La seconda versione della base AirPort arrivò nel 2003, con il protocollo che passava dall’802.11b all’802.11g (velocità massima teorica di 54 Mb/s); arrivarono poi altre versioni fino alla quinta, nel giugno 2011, considerata tutt’oggi un prodotto di ottimo livello, per uscire di produzione nel 2016, con lo scioglimento del team networking da parte di Apple.
“Potete dire addio a quello sgradevole groviglio di fili e cavi che si snodano sul pavimento della vostra abitazione e potete dire addio anche a quell’angolino scomodo dove siete costretti a stare, per usare il computer, soltanto perché quello è il punto in cui è installata la presa del telefono o la porta Ethernet”, spiegava Apple nella pagina web dell’epoca per descrivere Airport. “Ora esiste un modo più comodo e facile per portare Internet a casa vostra o a scuola, senza cavi, senza bisogno di altre connessioni telefoniche o di complicati sistemi hardware per collegarsi in rete”.
Una curiosità: il nome Wi-FI non ha alcun significato particolare e sembra sia stato inizialmente scelto per l’assonanza con “Hi-Fi”, termine generico che dovrebbe indicare prodotti audio e video di qualità superiore, in questo caso potrebbe essere l’abbreviazione di Wireless-Fidelity.
Infine una nota che riguarda il nostro sito. La presentazione in anteprima della prima scheda Wi-Fi e di iBook nel nostro paese avvenne durante un evento speciale “MacProf Meeting” del 12 Settembre 1999 (qui la fotogalleria) realizzato vicino alla sede di macitynet con diversi dirigenti Apple all’epoca e molti fan della mela che nel tempo sono diventati protagonisti della storia dell’informatica nel nostro paese.