Una vera e propria tangentopoli alla cinese e in salsa iPhone. Questo quel che la polizia taiwanese avrebbe scoperto, emettendo mandati di arresto per almeno una dozzina di attuali ed ex alti dirigenti in Foxconn, il partner che costruisce a contratto per conto di Apple e decine di altre aziende (Amazon, Dell, Motorola, HP, Nokia, Nintendo, solo per citarne qualcuna). L’accusa è avere intascato tangenti da fornitori di parti utilizzate nella costruzione dell’iPhone. In pratica i fornitori sborsavano ai dirigenti in questione il 2.5% delle vendite come tangenti, oltre a consegnare bustarelle aggiuntive per ogni conferma d’ordine.
Il piano sarebbe stato architettato dal vice presidente senior in pensione Liao Wancheng il quale avrebbe approfittato del suo potere e della sua influenza per chiedere mazzette corrispondenti anche al 3% degli ordini. Altro importante nome coinvolto sarebbe Deng Zhixian, dirigente a capo del Committee of Surface Mount Technology (SMT) in Foxconn.
Le indagini sarebbero iniziate un anno fa. Deng, che nega ogni coinvolgimento, è stato però arrestato dalla polizia di Shenzhen a settembre dello scorso anno, mentre a Liao è stato permesso di rientrare a Taiwan.
Il meccanismo avrebbe permesso alle persone coinvolte di guadagnare “centinaia di milioni” di nuovi dollari taiwanesi, equivalenti a circa 3.3 milioni di dollari USA (circa 2.5 milioni di euro). I fondi in nero sarebbero finiti su conti off-shore intestati a società fittizie e rimpatriati con vari meccanismi a Taiwan.
La vicenda è stata scoperta in seguito a segnalazioni sul comportamento dei dirigenti Foxconn, tali da spingere il CEO Guo Taiming ad avviare prima un’indagine interna e poi ad avvisare le forze dell’ordine.