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Un chip NFC per il prossimo iPhone; Apple va verso un sistema ”Pay with iPhone”?

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Apple aggiungerà un lettore NFC in iPhone 5? Secondo 9to5Mac sì, almeno questo sarebbe quello che il sito avrebbe letto nel codice generato da alcuni dispositivi in beta le cui connessioni sarebbe state intercettate, evidentemente da alcune applicazioni e servizi Internet.

Il sito americano è estremamente generico sull’indiscrezione e le informazioni, già molto difficili da verificare per la peculiare tipologia dell’argomento, sono dunque da prendere estremamente con le molle. In ogni caso a voler dar credito alla voce, il nuovo hardware avrebbe una controller del chip NFC connesso direttamente alla PMU, ovvero alla componente che gestisce l’alimentazione del dispositivo.

I vantaggi di un iPhone con NFC, ovvero con un sistema che permette di usarlo per microtransazioni come pagamenti di servizi e beni, al momento sarebbero piuttosto limitati. Il settore è in grande fermento, ma in numerosi paesi del mondo, inclusi praticamente tutti quelli europei, siamo ancora appena sopra il livello sperimentale e ben distanti ancora da quell’adozione di massa in negozi, trasporti pubblici, luoghi di intrattenimento che rendono la compatibilità con questo sistema un fattore che renderebbe più appetibile iPhone. Le reti di pagamento disponibili sono ridottissime, i servizi ancora molto sporadici e il numero di clienti sensibilizzati sui vantaggi di un simile sistema pochissimi.

È però altrettanto vero che Apple potrebbe essere interessata non tanto a sfruttare una popolarità dei servizi NFC, che non c’è, ma a fare volano e includere un chip NFC per arrivare prima nel settore, costruendo intorno a questa tecnologia un ecosistema semi-proprietario ed estremamente promettente, almeno sulla carta.

Apple in iOS 6 ha già un’applicazione che potrebbe trasformarsi nelle fondamenta di un iPhone con NFC: Passbook. Questa applicazione, così come è stata presentata durante la recente WWDC,  serve unicamente per memorizzare codici che poi possono essere passati ad uno scanner da parte di un negoziante o di un servizio come quello dei check in agli aeroporti; un NFC fornirebbe il necessario livello di sicurezza al sistema consentendo l’acquisto di biglietti per il cinema o un concerto o per accedere ai trasporti pubblici semplicemente avvicinando l’iPhone ad un ricevitore NFC abilitato, scegliendo poi la carta di credito memorizzata e autorizzata in Passbook da usare per il pagamento.

In realtà poichè Apple ha il privilegio di avere decine milioni di utilizzatori di iPhone e ancor più utenti con Apple ID e visto che ciascun iPhone è connesso ad un account iTunes che a sua volta contiene un numero di carta di credito, sembra molto più appetibile una seconda ipotesi, quella di un utilizzo dell’account usato per iTunes.

Apple entrerebbe in pieno, o quasi, controllo delle transazioni facendo da fornitore di servizi e da medium per l’autorizzazione dell’acquisto. Non sarebbe importante per il cliente avere una carta di credito NFC, avere memorizzato l’iPhone per gestire la carta in Passbook nè che ci sia un accordo tra Apple e l’azienda che ha emesso la carta di credito; sarebbe l’iPhone, identificato dal chip NFC, a preoccuparsi di usare l’account iTunes e tutta l’architettura ad esso connessa per il pagamento. Il network che potremmo chiamare “Pay with iPhone”, costruito magari a partire da alcune grandi realtà che hanno già dei rapporti con Apple, potrebbe essere opportunamente sfruttato anche per costruire un nuovo e ricchissimo cespite di profitti. Apple ad esempio potrebbe trattenere una piccola percentuale sull’acquisto a titolo della gestione della transazione.

 

 

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