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Un nuovo catalizzatore per materie plastiche biodegradabili grazie alle piante

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Anche se cucchiai e forchette biodegradabili esistono già in commercio, i consumatori spesso optano per alternative più convenienti, a base di petrolio. Ricercatori di IBM Research hanno annunciato di avere individuato un catalizzatore chimico utilizzabile per creare materie plastiche biodegradabili e più convenienti delle attuali partendo da piante come palme e barbabietole. Queste materie plastiche molto economiche possono essere utilizzate per la fabbricazione di comuni oggetti di consumo in plastica, come ad esempio le posate, ma anche dispositivi medicali.

Il metodo attualmente utilizzato per convertire le piante in plastica biodegradabile implica la presenza nel processo di metalli pesanti che, sebbene utilizzati in piccole quantità, sono estremamente difficili da rimuovere, per cui permangono nel materiale e non si decompongono nel corso del tempo. Il nuovo catalizzatore è una sostanza organica che riduce l’energia necessaria per effettuare la conversione delle piante in plastica. Esso non contiene metalli pesanti e può quindi decomporsi nell’ambiente nel corso del tempo proprio come la plastica stessa.

L’apprendimento che deriva da queste attività di ricerca è utilizzabile anche per far progredire i sistemi cognitivi. L’estensione, la velocità e la complessità delle scienze dei materiali rappresentano una sfida per gli scienziati che lavorano per scoprire nuovi materiali. Gli scienziati dell’IBM Research Frontiers Institute vantano competenze di informatica e sui polimeri, nonché su altri materiali, lavorando per creare prototipi di sistemi che consentono di estrarre, organizzare, analizzare e prevedere informazioni provenienti da insiemi di dati sui materiali. Sfruttando le conoscenze esistenti contenute nelle banche dati scientifiche mondiali e rendendo più rapide le elaborazioni utilizzate in queste tipologie di esperimenti, questi strumenti cognitivi possono aiutare a identificare nuovi modelli e portare più rapidamente le nuove scoperte alla fase di realizzazione pratica.

Lo studio è stato pubblicato su Nature Chemistry nell’ambito di una collaborazione di lunga data con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Stanford e finanziato in parte dalla National Science Foundation.

IBM Research – Almaden è anche il luogo dove sono state ottenute di recente notevoli scoperte sulle materie plastiche e sul riciclaggio: un nuovo processo per riciclare la plastica in nanofibre progettate specificamente per identificare e attaccare infezioni dovute a funghi, una classe completamente nuova di materie plastiche, una nuova macromolecola plastica che potrebbe aiutare a prevenire infezioni mortali dovute a virus e un nuovo metodo per il riciclaggio dei CD in materiali plastici atossici per la depurazione delle acque e per applicazioni medicali.

La struttura di IBM research - Almaden di San Jose, California).
La struttura di IBM research – Almaden di San Jose (California).

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