Milano è già cambiata: Apple Piazza Liberty ora è un cantiere ma l’effetto Apple è già una realtà tangibile nel cuore vitale del capoluogo lombardo, poche decine di passi dal Duomo. Nell’indaffaratissima Milano dove il tempo libero non esiste e si corre tra un impegno e l’altro, tutti ma proprio tutti costeggiano l’imponente struttura che chiude completamente alla vista i lavori in corso per costruire il primo negozio portabandiera di Cupertino in Italia, un flagship Apple Store, come lo chiamano gli americani.
L’effetto è surreale: uomini e donne, di qualsiasi colore ed etnia, giovani e vecchi, costeggiano il cantiere ma l’occhio cade sulla processione di specchi che replicano incessantemente le vetrine e le insegne dei numerosi negozi e attività che costeggiano tutto il perimetro di Piazza del Liberty. A Milano un cantiere così non si era mai visto: difficile dire quando i lavori saranno completati ma anche se l’immensa scalinata anfiteatro e Apple Store ancora non ci sono il cantiere è già un’attrazione.
Non importa se il tempo disponibile per la pausa pranzo o per correre alla metro è risicato: non importa nemmeno se basta fare due passi per raggiungere le lussuose boutique del centro o per scattare una selfie con il Duomo alle spalle. Gli specchi catturano non solo i negozi ma anche lo sguardo dei passanti: la multinazionale più ricca del pianeta ha pensato proprio a tutto. Si vede dai dettagli come questo: di fronte a ogni negozio, bar, ristorante rispecchiato nei vetri che costeggiano tutto il cantiere un cartello riproduce il nome dell’attività o del marchio. Così anche chi non non si trova nella posizione corretta per ammirare la vetrina e l’ingresso riflessi può leggere il cartello e capire che l’attività è ancora li e aperta.
Fa una certa impressione osservare come le persone sempre di corsa di Milano trovino un attimo per fermarsi. Forse è la forza di attrazione degli specchi che fa breccia nell’autocompiacimento, ma a un certo punto scatta qualcosa. La gente di ferma a leggere le insegne pubblicate da Apple ma soprattutto ammira i rendering di come sarà la piazza una volta che il nuovo Apple Store sarà completato. Fontane altissime, uomini e donne seduti sulla gradinata anfiteatro che si godono qualche minuto all’aria aperta prima di tornare ai propri impegni.
Nei rendering tutto è elegante, bello, affascinante e il logo Apple nemmeno si vede, nemmeno il negozio vero e proprio che si svilupperà completamente sottoterra. Fino a questo punto Cupertino non ha svelato nulla al pubblico degli spazi di vendita che sorgeranno sotto la piazza: questo lascia sospettare che ci saranno sorprese anche per le migliaia di persone che scenderanno la scala con pareti trasparenti sovrastate da cascata e fontane. Chi scrive ha vistato l’Apple Store di New York, ciò nonostante l’impressione è che l’ingresso in Apple Piazza Liberty sarà ancora più spettacolare, addirittura memorabile. Per confermare e smentire questa sensazione ricavata dai render occorre attendere l’inaugurazione. Negli Stati Uniti la pubblicazione della pagina web di Apple Italia dedicata al nuovo negozio con la dicitura In arrivo è stata accolta come l’annuncio di una apertura imminente ma sulla data esatta per ora Cupertino tace.
Mentre Milano concede preziosi istanti per ammirare il cantiere, dall’imponente struttura che chiude tutto alla vista, trapelano rumori di martelli pneumatici, il vociare di carpentieri e muratori, il fragore degli attrezzi e dei materiali. Oltre a un grande portone frontale perfettamente visibile per i mezzi pesanti, lungo il perimetro si trovano anche altre porte più piccole riservate all’ingresso e all’uscita dei lavoratori. Una di queste porte è così ben mimetizzata e ricoperta di specchi da risultare quasi invisibile.
Una seconda porta invece perfettamente indicata è affiancata dai cartelli con le caratteristiche del cantiere e anche dal consueto “Vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori”: durante il nostro sopralluogo, è un via vai continuo di lavoratori che entrano ed escono, lasciando così sospettare un impiego consistente di manodopera per accelerare i tempi. Ma questo non è l’unico ingresso: percorrendo infatti la Galleria de Cristoforis troviamo ancora le insegne del Cinema Apollo con le vetrine tappezzate e oscurate. Il nuovo Apple Store occuperà gli immensi locali sotterranei del cinema multisala e anche quello che fino a pochi mesi fa era l’ingresso del cinema, ora è un via vai di operai edili.
Prima di abbandonare Piazza del Liberty diamo ancora uno sguardo alla parte frontale del cantiere che dà su Via San Paolo, nella direzione in cui sorgeranno fontana e cascata. Altre persone camminano a passo rapido, si specchiano nelle pareti, vedono i rendering e rallentano fino a fermarsi per osservarli meglio. Come notato all’arrivo si formano sempre chioschi di persone soprattutto difronte al primo render che mostra una panoramica della piazza con la scalinata e la fontana: tutti leggono la breve didascalia, ammirano l’immagine e iniziano a commentare e chiacchierare. Alcuni si spingono oltre: esprimono giudizi positivi sul risultato finale, apprezzano scalinata e fontana, un nuovo intrigante luogo pubblico aperto a tutti. Che siano residenti, lavoratori pendolari e dipendenti dei numerosi uffici limitrofi che passano qui ogni giorno oppure turisti che vedranno Milano poche volte nella loro vita, tutti hanno una parola di ammirazione per il nuovo Apple Piazza Liberty che ancora non esiste. È già un miracolo Apple.