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Un buon 2012 da ricordare per Apple

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Un 2012 da segnarsi. Perché, signore e signori, l’anno che sta per andare in archivio, è un anno molto particolare nella storia di Apple. È certamente il primo anno senza Steve Jobs. Sembra incredibile, ma abbiamo già passato questa boa terribile. Per fortuna, però, non è solo questo il motivo per cui ricordare il 2012. Ce ne sono altri migliori. Per la precisione, almeno altri cinque.

Il 2012 è l’anno del leone di montagna. Anzi, Mountain Lion. Il gatto di Apple è arrivato a giugno, anche se era stato avvistato (e annunciato) già a febbraio. Con il sistema operativo numero otto (ma è il nono) di Apple arriva un’ondata di consolidamenti e novità che rendono sempre più uniforme il software più importante dell’architettura strategica di Apple. Si avvicina anche il momento della fusione tra iOS e OS X. Un momento che con tutta probabilità succederà.

Il 2012 è anche l’anno delle sandbox. Con Mountain Lion arriva infatti obbligatorio il nuovo comandamento per gli sviluppatori che realizzano software per Mac: usare la sandbox, firmare digitalmente in modo attendibile il software, altrimenti si rischia di rimanere fuori dal circuito di distribuzione. Oggi è un po’ più faticoso, domani potrebbe essere impossibile installare app che non sono “degne di fiducia”. Questa scelta strategica è, nel bene o nel male, destinata a determinare il futuro di Apple.

Il 2012 è anche l’anno dei nuovi MacBook Retina display. E che MacBook! Prima il 15, poi il 13 pollici: potenza pura, costi molto alti, sicuramente un nuovo concetto di computer che ci accompagnerà a lungo. Da notare che se ne va in pensione il lettore di CD Rom. È una novità abbastanza radicale perché così non c’è più solo il MacBook Air “privo” di lettore ottico. E non è il solo.

Il 2012 infatti è anche l’anno del nuovo iMac, dopo 15 anni. Un computer che ha fatto la storia e che continua a farla. Adesso con forme ancora più estreme ed affascinanti. E senza il lettore ottico. Abbiamo parlato abbondantemente di questo nuovo computer dei miracoli che sposa eleganza, leggerezza e potenza.

Il 2012 infine è l’anno degli iApparecchi, che adesso toccano nuovi livelli di realizzazione. A partire dall’iPhone 5, la nuova generazione di telefoni di Apple. Ma anche il nuovo iPad mini che, nonostante manchi lo schermo retina e abbia il processore relativamente vecchio, è destinato a mietere successi su successi. Infine i nuovi “nuovi iPad”, dotati di schermo retina, processore avanzato e connettori di nuova generazione che hanno stupito tutti nei benchmark, totalizzando punteggi doppi rispetto alla generazione precedente.

Ecco, questo è l’anno in breve. Sono le cose più importanti. Poi ce ne sono anche altre, sia fatte che non fatte. Ad esempio, iWork non è ancora stato aggiornato. E viene da pensare che non lo sarà mai. E perché poi lo dovrebbe essere? Si tratta di un pacchetto equilibrato così, che adesso è stato ulteriormente aggiornato per essere compatibile nelle versioni iOS e OS X. Ancora, nessuno ha notizie del Mac Pro. Sappiamo che fino a quando non saranno disponibili i nuovi processori Xeon Apple non ha intenzione (o possibilità) di aggiornare il computer. Ma lo farà davvero? Perché la soluzione degli iMac pare più elegante. Soprattutto quando combinata con i nuovi Mac mini. Che sono una bomba e dei quali non si parla mai abbastanza. Neanche qui.

Infine, Apple rimane sempre il numero uno. Che cavalca il mercato dei nuovi apparecchi post-pc ma anche quello dei buoni vecchi Mac. Crescendo più veloce del mercato ogni trimestre, da sei anni. E il 2013 sembrerebbe non fare eccezioni.
evoluzione imac

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