E’ passato un anno da quando il CEO di Apple rese noti i suoi pensieri sulla tecnologia Flash di Adobe. Come già ammesso qualche tempo addietro da un redattore del magazine statunitense Laptop, anche Jason Perlow di ZDNet, uno di quelli che ha aveva previsto un destino triste per l’iPad a causa dell’incompatibilità con Flash, ammette di essere tra quelli che si sono sbagliati: “La previsione di Jobs sulla compatibilità di Flash si è mostrata esatta”. Citando l’esempio di Android, Perlow nota come Adobe non sia stato in grado di mantenere le promesse e rilasciare un player di buona qualità. Adobe ha sviluppato varie versioni del player ma molti dei tablet Froyo-based sono semplicemente troppo poco potenti per riprodurre pagine web con contenuti Flash. L’esecuzione di questi tende a “impantanare” il sistema, tanto che molti utenti di smartphone con Android preferiscono disabilitare il plug-in attivandolo solo quando hanno la necessità di visualizzare contenuti specifici. La previsione di Jobs su come la tecnologia Flash avrebbe trasformato negativamente l’esperienza d’uso dei dispositivi mobile si è rivelata dunque corretta. In uno dei tablet dual-core Honeycomb più potenti come il Motorola Xoom, la tecnologia Flash contribuisce all’instabilità del sistema operativo e a rallentare notevolmente la velocità di navigazione.
Secondo Perlow gran parte dei problemi di performance di Flash potrebbero essere correlati alla mancanza di trasparenza di Google con Adobe: motivo che ha impedito a quest’ultima di sviluppare un efficiente plug-in per la piattaforma. Fonti vicine ad Adobe citerebbero difficoltà a lavorare con le build aggiornate dell’OS e con gli sviluppatori interni di Google in modo da ottimizzare il runtime per la piattaforma. Adobe ha mostrato che quando lavora a stretto contatto con un vendor come ad esempio Research in Motion, è in grado di ottenere risultati eccellenti e dunque forse molte colpe sono anche di Google che forse in fondo non crede troppo nella tecnologia Flash.’¨’¨Jobs aveva evidenziato che la tecnologia di Adobe rappresentasse un problema in termini di affidabilità, sicurezza e prestazioni. Tra gli altri motivi citati dal CEO di Apple per cui l’azienda ha deciso di lasciare fuori Flash, i lunghi tempi di Adobe per correggere i bug.
[A cura di Mauro Notarianni]