Un anno di Apple Music. Un anno complicato. I numeri ci dicono che non va male, ma non ha neanche rivoluzionato il mercato. Forse perché servizi di questo tipo già ce n’erano altri (da Spotify a Dezeer e vari altri) e perché il mondo della musica sta attraversando un’altra trasformazione, dopo che il digitale ha definitivamente preso piede.
Un anno di Apple Music (il servizio fu lanciato lo scorso 30 giugno e quindi celebrava ieri il suo anniversario) vuol dire anche che Apple ha lavorato alla riprogettazione dell’esperienza complessiva. Oggi gli abbonati sono 15 milioni, una goccia rispetto a quelli che potrebbero essere (anche se il servizio di Apple è quello che cresce più veloce di tutti da un punto di vista storico) e comunque convive con il servizio di download che Eddy Cue e gli altri hanno detto di non voler chiudere perlomeno non nel ragionevole futuro.
Saranno nuovi apparecchi quelli che vedranno il successo definitivo di Apple Music oppure l’onda più profonda e potente, quella che muoveva la passione della Apple. Steve Jobs aveva spiegato più volte che l’iPod è nato perché la musica è la passione della Apple e di chi ci lavora, e la cosa poi è diventata la base per una vera e propria rivoluzione.
Una cosa è certa: Apple può solo crescere in questo settore, ma il dubbio è se riuscirà a farlo abbastanza velocemente e portando con sé le tecnologie e le interfacce giuste: ricordate quanto è stato rivoluzionario l’iPod anche da questo punto di vista e quanto invece è incasinato iTunes? La trasformazione in corso nella filosofia dei prodotti software Apple è importante e profonda: alla WWDC tre settimane fa si è capito che l’azienda sta aprendo tutto, creando un meticciato che va molto dentro e che mira a inserire le terze parti, cioè gli sviluppatori, ben dentro quel che c’è da fare per rimanere la prima piattaforma digitale al mondo.
La musica gioca un ruolo non secondario dentro questo orizzonte e certamente è potente e articolata, ma ancora ha fatto breccia su una piccola parte del pubblico mondiale. Come potrà crescere questo lo sanno solo gli strateghi di Cupertino e lo giudicheranno gli utenti e quindi il mercato (eventualmente l’antitrust, se Apple dovesse crescere troppo e comportarsi in maniera anti-competitiva in questo settore). Gli sforzi per adesso ci sono, gli sviluppatori reagiscono bene alle novità e vedremo in autunno cosa succederà.