Uffici francesi di Huawei sono stati perquisiti in Francia nell’ambito di un’inchiesta guidata dalla Procura finanziaria nazionale che riguarda violazioni dell’integrità dell’azienda (reati che comprendono: corruzione, traffico di influenze e interessi illeciti).
A rivelarlo è una agenzia di stampa francese e conferme sull’indagine in corso sono arrivate anche da Huawei stessa.
“Huawei è in Francia da oltre 20 anni, in conformità alle leggi e disposizioni vigenti nel paese”, ha riferito un portavoce dell’azienda cinese. “Benché Huawei France non intende esprimersi sulle indagini in corso, l’azienda rimane fiduciosa sulle conclusioni”.
Nel 2020, Huawei aveva annunciato la creazione di una fabbrica in Francia per la creazione di apparecchiature di comunicazione wireless, un investimento da 200 milioni di euro per uno stabilimento a Brumath (a pochi chilometri da Strasburgo, dove si trova una delle due sedi del Parlamento europeo).
Diverse nazioni europee hanno messo al bando Huawei dalle reti di telecomunicazione 5G o ridotto possibili forme di collaborazioni dell’azienda con operatori di telefonia.
A dicembre dello scorso anno, Minggang Zhang, vice direttore generale di Huawei France, aveva riferito che l’apertura dell’impianto nella regione del Grand Est era prevista per la fine del 2025. “Ogni anno, investiamo circa 80 milioni di euro o più per la ricerca in Francia”, aveva riferito Zhang. “L’ecosistema di tecnologia francese è estremamente innovativo e dinamico”. Il dirigente aveva spiegato che la fabbrica in Europa doveva servire per produrre attrezzatture 5G per il mercato europeo e permetterebbe di creare 500 posti di lavoro.
Gli USA hanno in passato accusato Huawei di spionaggio e la Commissione europea ha ritenuto Huawei e Zte (fornitori cinesi di apparecchiature per telecomunicazioni) un rischio per la sicurezza, invitando gli Stati membri e i loro operatori di telecomunicazioni a escludere apparecchiature di questi brand dalle loro reti mobili.
In Francia lo scorso anno si è arrivati a un accordo per estendere le licenze 5G di Huawei in alcune città dopo un incontro con il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire a Pechino a luglio, con il vicepremier cinese He Lifeng.
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