Nel mese di giugno del 2020 la Commissione europea ha avviato due indagini antitrust su Apple, una su App Store l’altra sul sistema di pagamenti Apple Pay: secondo fonti non indicate da Reuters l’organo esecutivo europeo sta preparando una accusa antitrust contro Apple per l’uso esclusivo della tecnologia NFC per il sistema di pagamenti proprietario Apple Pay.
Non vengono indicati ulteriori dettagli, in ogni caso occorre rilevare che non si tratta della prima volta che Apple viene presa di mira dalle autorità antitrust per la stessa ragione. Praticamente da sempre, vale a dire da quando Apple ha integrato la tecnologia NFC in iPhone, il suo impiego risulta molto più limitato rispetto all’universo Android.
Anche se negli anni la multinazionale di Cupertino ha progressivamente aperto l’impiego della tecnologia NFC anche a sviluppatori terze parti, ancora oggi l’utilizzo per i pagamenti digitali rimane esclusivo per Apple Pay.
Oggetto dell’indagine aperta a giugno 2020 sono i termini, le condizioni e le misure di Apple per l’integrazione di Apple Pay nelle app e nei siti web, le limitazioni di Cupertino all’accesso delle funzionalità Near Field Communication NFC di iPhone per i pagamenti nei negozi, oltre che a presunti rifiuti per l’accesso ad Apple Pay.
Questa strategia di Apple, in parallelo all’espansione geografica di Apple Pay in un numero costantemente in crescita di nazioni, ha attirato l’attenzione delle autorità antitrust in Australia e anche in Svizzera. Arrivando a oggi, Reuters segnala che la Commissione europea sta redigendo una comunicazione di obiezioni sull’uso della tecnologia NFC in esclusiva per Apple Pay in iPhone e iPad che dovrebbe essere inviata ad Apple il prossimo anno.
Apple Pay è disponibile in Italia da maggio 2017, mentre il supporto è già stato esteso più volte. Per una guida completa su come e dove utilizzare Apple Pay in Italia rimandiamo a questo approfondimento di Macitynet.
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