Il produttore di chip Qualcomm ha corrotto Apple per miliardi di dollari, secondo una scoperta antitrust dell’Unione europea nel 2018: eppure, un tribunale europeo ha adesso stabilito che l’accusa non è provata e ha revocato la multa imposta all’epoca.
Il fatto che Qualcomm abbia pagato miliardi di dollari ad Apple non è in discussione; il problema è se questi pagamenti abbiano influenzato le scelte del produttore di iPhone. Qualcomm ha pagato ad Apple diversi miliardi di dollari tra il 2011 e il 2016, in cambio dell’acquisto da parte della società di Cupertino dei suoi chip modem LTE, invece di quelli offerti dalla rivale Intel.
L’UE ha aperto una indagine sul fatto che si trattasse di un comportamento anticoncorrenziale e nel 2018 ha stabilito che lo era. Si diceva che il produttore di chip avesse danneggiato i produttori concorrenti come Intel.
All’epoca, il caso sembrava essere stato chiuso, considerando che non era possibile negare i pagamenti di Qualcomm ad Apple. Peraltro, il fatto che Apple avesse acquistato i chip LTE dal produttore statunitense sembrava porre una pietra sul caso: per questo l’UE aveva inferto una multa a Qualcomm di 997 milioni di euro.
Nonostante le prove, Qualcomm ha presentato ricorso, oggi accolto. In queste ore Qualcomm festeggia la sua lotta contro la multa di 997 milioni di euro, infliggendo così una grave battuta d’arresto alla repressione che il capo antitrust dell’UE Margrethe Vestager ha imposto sulle Big Tech.
La Commissione europea nella sua decisione del 2018 ha affermato che Qualcomm ha pagato miliardi di dollari ad Apple dal 2011 al 2016 per utilizzare solo i suoi chip in tutti i suoi iPhone e iPad al fine di bloccare rivali come Intel Corp. Adesso, il Tribunale, il secondo più alto d’Europa, ha annullato la decisione dell’UE, bacchettando chi in precedenza aveva condannato la società.
La Commissione non ha fornito un’analisi che consenta di sostenere i risultati secondo cui i pagamenti in questione avevano effettivamente ridotto gli incentivi di Apple a passare ai concorrenti di Qualcomm al fine di ottenere forniture di chipset LTE per alcuni modelli di iPad da lanciare nel 2014 e nel 2015
In altri termini, la nuova decisione non stabilisce che la conclusione dell’UE fosse errata, piuttosto che non vi sono le prove che tali pagamenti possano considerarsi corruzione. La sentenza fa anche riferimento a errori procedurali da parte dell’UE, che secondo la corte hanno violato il diritto di difesa di Qualcomm.