Attualmente la possibilità dei cittadini europei di accedere alla documentazione clinica elettronica in tutta l’UE varia notevolmente da un paese all’altro. Mentre alcuni cittadini possono accedere a parte delle proprie cartelle cliniche elettroniche a livello nazionale o transfrontaliero, per molti altri l’accesso digitale a questi dati è limitato o addirittura nullo. Per questo motivo la Commissione ha recentemente formulato alcune raccomandazioni che agevoleranno l’accesso transfrontaliero sicuro, nel pieno rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati.
Gli Stati membri hanno già iniziato a rendere accessibili e scambiabili a livello transfrontaliero alcune parti delle cartelle cliniche elettroniche. Dal 21 gennaio 2019 i cittadini finlandesi possono acquistare medicinali in Estonia utilizzando le proprie prescrizioni elettroniche e i medici lussemburghesi saranno presto in grado di consultare i profili sanitari sintetici dei pazienti cechi.
Le raccomandazioni dell’UE propongono che gli Stati membri estendano questo lavoro ad altre tre sezioni della cartella clinica, nello specifico analisi di laboratorio, lettere di dimissione ospedaliera e diagnostica per immagini e referti. L’iniziativa getta le basi per lo sviluppo di specifiche tecniche da utilizzare nello scambio delle cartelle elettroniche caso per caso.
L’accesso a cartelle cliniche complete e personali in tutta l’UE può offrire benefici enormi ai cittadini europei, ad esempio:
- in caso di incidente durante un viaggio in un altro Stato membro dell’UE, accesso immediato dei medici alle informazioni sul paziente, ad esempio dati su eventuali patologie croniche, allergie o intolleranze a determinati farmaci
- migliore qualità e garanzia di continuità dell’assistenza prestata ai cittadini che si spostano all’interno dell’Unione europea
- promozione della ricerca medica per far fronte a importanti sfide sanitarie come le malattie croniche o neurodegenerative, agevolando la condivisione dei dati
- sostegno all’efficienza e alla sostenibilità dei sistemi sanitari mediante, ad esempio, la condivisione degli esami radiologici o di laboratorio recentemente effettuati da un paziente. In questo modo un ospedale di un altro Stato membro non dovrà ripetere esami analoghi, risparmiando tempo e riducendo i costi ospedalieri
Per sviluppare ulteriormente questo scambio di informazioni verrà istituito tra la Commissione e gli Stati membri un processo di coordinamento comune che consentirà di raccogliere i contributi e le osservazioni delle parti interessate, quali ad esempio rappresentanti del settore, professionisti sanitari e i rappresentanti dei pazienti, sia a livello dell’UE che a livello nazionale. Gli Stati membri, nell’ambito della rete di assistenza sanitaria online, elaboreranno orientamenti pratici per l’attuazione e il monitoraggio dei progressi.
Accanto a questa azione dell’UE, è in fase di preparazione una revisione della decisione di esecuzione che stabilisce le norme per l’istituzione, la gestione e il funzionamento della rete di autorità nazionali responsabili dell’assistenza sanitaria on line (2011/890/UE). La decisione mira a chiarire il funzionamento della rete di assistenza sanitaria online, in particolare per quanto riguarda l’infrastruttura di servizi digitali per l’eHealth.