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UE colpisce i colossi IT con richieste sui rischi degli utenti

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Nel quadro del suo mandato previsto dal Digital Services Act – DSA – la Commissione Europea UE ha inviato richieste per ottenere nuove informazioni a 17 grandi aziende tecnologiche su come proteggono gli utenti dai rischi online e sulle principali piattaforme digitali.

La Commissione europea sta allargando un po’ il suo raggio d’azione in questa serie di richieste di dati. Oltre alle informazioni rivolte ad Apple, Google, Microsoft e Meta, le nuove richieste hanno raggiunto anche AliExpress, Zalando, Pinterest, Snapchat, TikTok e altre big ancora.

Un rapporto di Reuters afferma che i dati richiesti includono informazioni rilevanti anche per le elezioni in UE. Ad esempio, come vengono identificati i prodotti contraffatti, oltre a informazioni su come le piattaforme affrontano sia i contenuti illegali, che la vendita di beni illeciti. Non è chiaro perché Apple sia coinvolta in questa serie di richieste, ma potrebbe riguardare il modo in cui gestisce iMessage o forse le app clonate su App Store.

UE colpisce i colossi IT con richieste sui rischi degli utenti
Foto di Waldemar su Unsplash

La richiesta UE di informazioni sui rischi per gli utenti segue quella del 14 dicembre 2023. Si sostiene che la presente richiesta abbia coperto “rischi sistematici pertinenti ai servizi, in particolare quelli legati alla diffusione di contenuti illegali e dannosi, eventuali effetti negativi sull’esercizio dei diritti fondamentali, nonché eventuali effetti negativi sulla sicurezza pubblica, sulla salute pubblica e sui minori.”

DSA in pillole…

Ricordiamo che, tra le altre, il DSA impone una maggiore responsabilità alle piattaforme online e alle aziende tecnologiche nel monitorare i contenuti, compresa la segnalazione e la rimozione dei contenuti illegali.

Secondo le disposizioni del DSA, le norme saranno applicate alle aziende in diverse categorie. Quelle più grandi, comprese quelle con più di 45 milioni di utenti attivi in Europa, subiranno gli effetti più rilevanti. Apple rientra in questa categoria, ma ha sostenuto che iMessage in particolare non rientra nella normativa.

Inoltre, il DSA vieterà le “dark pattern”, ovvero interfacce utente fuorvianti come quelle che costringono gli utenti a iscriversi a una piattaforma o a effettuare un acquisto in-app. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di AppleFinanza e Mercato sono disponibili ai rispettivi collegamenti.

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