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Per l’UE Apple deve aprire iPadOS agli accessori terze parti

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La Commissione europea ha fatto sapere che iPadOS di Apple deve rispettare tutti gli obblighi pertinenti il Digital Markets Act (DMA), il regolamento UE sui mercati digitali entrato in vigore a marzo 2024 e che si applica a diversi big del mondo IT designati dalla Commissione europea come “gatekeeper”, tra cui Google e Meta.

Ad aprile 2024 la Commissione ha aggiunto iPadOS nei sistemi considerati “gatekeeper”. Obiettivo del DMA è impedire alle grandi aziende di agire in modo iniquo nei confronti di utenti commerciali e consumatori finali e garantire una concorrenza leale.

La Commissione spiega che iPadOS deve consentire all’utente di scegliere il browser di default, permettere l’uso di app-store alternativi e permettere ai produttori di accessori (es. cuffie e smart pen) di accedere a funzionalità di iPadOS.

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Foto di Guillaume Périgois su Unsplash

Il primo novembre Apple ha reso nota una relazione di conformità al DMA, indicando le azioni intraprese per conformarsi al DMA con iPadOS (il documento della Casa di Cupertino è accessibile da qui). La Commissione ha fatto sapere di avere valutato attentamente le misure adottate da Apple per iPadOS, per verificare se queste effettivamente rispettano il regolamento UE sui mercati digitali, e riferito che vi sono alcuni elementi che non risultano conformi con il DMA, riferendo di formali azioni per l’applicazione.

Le nuove norme stabiliscono specifici obblighi e divieti che i “gatekeeper” devono rispettare nelle loro attività quotidiane.

Tra gli obblighi: rendere i propri servizi interoperabili per i terzi in situazioni specifiche, consentire agli utenti commerciali di accedere ai dati che generano utilizzando la piattaforma, fornire alle imprese che fanno pubblicità sulla piattaforma gli strumenti e le informazioni necessarie per consentire agli inserzionisti e agli editori di effettuare verifiche indipendenti dei messaggi pubblicitari ospitati dalla piattaforma, consentire agli utenti commerciali di promuovere la loro offerta e concludere contratti con clienti al di fuori della piattaforma.

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Tra i divieti: riservare ai propri servizi e prodotti un trattamento favorevole in termini di classificazione rispetto a servizi o prodotti analoghi offerti da terzi sulla loro piattaforma, impedire ai consumatori di mettersi in contatto con le imprese al di fuori della piattaforma, impedire agli utenti di disinstallare applicazioni o software preinstallati, se lo desiderano, tenere traccia per motivi pubblicitari degli utenti finali al di fuori dei servizi essenziali della piattaforma, senza previo consenso dei diretti interessati.

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