Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina (24 febbraio), YouTube ha rimosso oltre 70.000 video a tema: è quanto riporta il Guardian, informata dalla società di Google riguardo al fatto di aver rimosso moltissimi filmati che parlavano della guerra perché violano le politiche della società sugli eventi violenti, cioè quelle che sostanzialmente vietano ai creatori di contenuti di negare o banalizzare eventi come questo.
E così è successo che circa 9.000 canali sono stati sospesi, incluso uno legato al giornalista filo-russo Vladimir Soloyvov, che pubblicavano molti video tramite YouTube che definivano l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia come una specie di “missione di liberazione”. Racconta lo chief product officer di YouTube, Neal Mohan:
Le nostre politiche sui grandi eventi violenti entrano in gioco anche quando questi vengono negati, e si applicano a tutti, dall’Olocausto alla strage di Sandy Hook. E naturalmente, quello che sta accadendo in Ucraina è un grande evento violento. Per questo motivo abbiamo usato le nostre linee guida per intraprendere un’azione che non ha precedenti.
La conseguenza di ciò è che su YouTube è aumentato in modo significativo il numero di persone ucraine, polacche e russe che guardano contenuti “autorevoli” sulla guerra in corso. In Ucraina ad esempio i video che parlano dell’invasione hanno generato oltre 40 milioni di visualizzazioni. «La nostra prima e più importante responsabilità è assicurarsi che le persone che cercano informazioni su questo evento possano ottenere informazioni accurate, di alta qualità e credibili».
Soltanto in Russia ci sono più di 90 milioni di utenti YouTube, numeri che bastano per renderla la piattaforma di condivisione video più grande del Paese. Questo massiccio controllo sulla pubblicazione – dice – ha permesso alla società di impedire in larga parte la diffusione della disinformazione online. È un fatto che il blocco di canali come RT e Sputnik da parte dei vari media online abbiano avuto un impatto drammatico sulla capacità di quelle organizzazioni di fungere da propaganda per i messaggi del Cremlino.
Negli scorsi giorni YouTube ha introdotto evidenziazioni per le parti più riveste e popolari dei video, una possibile arma a doppio taglio perché permette agli utenti di saltare le parti più noiose.