Ancora polemiche e problemi per Uber, in particolare per UberPop, il servizio di ridesharing della società USA, bloccato in tutta Italia dal Tribunale di Milano per concorrenza sleale. Il blocco arriva dopo la presentazione di un ricorso cautelare da parte delle organizzazioni sindacali di tassisti e radiotaxi, sollevatesi nei confronti di un servizio giudicato illegale e anti-concorrenziale.
UberPop è il servizio definito di “ridesghering” di Uber e consente a chiunque abbia un veicolo di proprietà, patente regolare e la fedina penale pulita, di offrire passaggi agli utenti Uber che lo richiedono, guadagnando una commissione sul servizio effettuato ed abbattendo così i costi di un viaggio. Questo servizio, sostanzialmente un car sharing, è stato considerato concorrenza sleale da parte delle associazioni rappresentative dei tassisti, che hanno con successo fatto ricorso ed ottenuto il blocco di UberPop presso il Tribunale di Milano per tutto il territorio nazionale.
«Siamo sinceramente soddisfatti del risultato ottenuto» ha dichiarato Marco Giustiniani, rappresentante legale dei tassisti «Il Tribunale di Milano ha infatti pienamente compreso la situazione nonostante la sua complessità, ha riconosciuto la concorrenza sleale del servizio UberPop nei confronti dei taxi e ordinato al Gruppo Uber l’immediata inibizione dello stesso su tutto il territorio italiano».
UberPop va distinto da UberBerlina, il servizio regolare operato non da cittadini qualunque, ma da autisti con licenza. Ora Uber avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi al blocco ed evitare le penali, ma l’azienda potrà comunque fare ricorso per ribaltare la decisione.