Stop agli sforzi di Twitter per combattere la disinformazione su COVID-19 e vaccini. Il social ha recentemente aggiornato le precedenti norme sulla disinformazione collegata al Covid-19, ennesima decisione controversa di Elon Musk, nuovo CEO che afferma di volere la totale libertà di parola sul servizio di notizie e microblogging.
Non è ancora chiaro se lo farà, ma con il nuovo corso potrebbero essere ripristinati account in precedenza bannati per avere condiviso informazioni errate e dannose; in ogni caso l’azienda ora non intende sospendere utenti o eliminare contenuti, inclusi quelli di account che diffondono falsità su coronavirus e vaccini.
Twitter aveva iniziato a prendere provvedimenti contro la disinformazione sul COVID-19 nel gennaio 2020, con l’inizio della diffusione del coronavirus nel mondo; da allora erano stati bannati 11.200 account, eliminati 97.600 contenuti falsi e “messi in discussione” 11,7 milioni di account contrassegnati con etichette di avvertimento nel caso di informazioni fuorvianti sul COVID-19.
Nei casi in cui veniva stabilita l’esistenza di un potenziale danno associato all’affermazione fuorviante, –spiega CNN – Twitter disattivava la possibilità per gli altri di ritwittare, citare Tweet o interagire in altri modi, al fine di impedire la diffusione di informazioni fuorvianti. In alcuni casi poteva anche aggiungere etichette per fornire un contesto in situazioni in cui un’opinione autorevole (scientifica o meno) poteva cambiare o stare cambiando nel tempo, in situazioni in cui il contesto locale era considerato importante o quando il potenziale di danno era meno diretto o imminente.
Twitter ha smantellato il team che si occupava delle verifiche e le ultime indiscrezioni riferiscono che i dipendenti stanno ripristinando migliaia di account sospesi.
Il momento è a dir poco tumultuoso per Twitter che, dopo l’’acquisizione da parte di Musk per 44 miliardi di dollari alla fine di ottobre, ha perso più della metà dei dipendenti (prima per una serie di drastici licenziamenti poi per dimissioni in massa); interi gruppi che si occupavano di garantire la sicurezza e persino quelli che si occupavano di ostacolare la diffusione di materiale pedopornografico, sono stati eliminati.
Pochi giorni addietro, Musk ha cominciato a prendere di mira Apple: quest’ultima ha preferito ridurre o sospendere alcune campagne pubblicitarie su Twitter. In uno dei tweet nei quali si scaglia contro Apple, Musk ha scritto. “Apple ha fermato quasi del tutto la propria pubblicità su Twitter. Odiano la libertà di espressione in America?» menzionando nel tweet il CEO di Apple, Tim Cook; quest’ultimo non ha, per il momento, preferito rispondere alle affermazioni di Musk, e non è chiaro cosa abbia a che fare la scelta di Apple di fare o no pubblicità su Twitter con la possibilità delle persone di esprimersi liberamente.
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