L’Unione europea ha avvisato Elon Musk della possibile messa al bando o di una sanzione per Twitter se non rispetterà la legislazione che obbliga alla moderazione dei contenuti sui social, come previsto dal regolamento noto come Digital Services Act, obbligatorio dal 2023 per le aziende che operano come “gatekeeper” e offrono servizi, con meccanismi che prevedono la moderazione dei contenuti e la soppressione di post problematici.
Thierry Breton – Commissario per il Mercato interno che ha l’incarico di implementare le regole digitali nell’UE – ha ribadito l’ammonimento nel corso di un incontro in video con Elon Musk che si è svolto mercoledì 30 novembre. Nella checklist delle normative, è inclusa la rimozione di elementi di disinformazione, esattamente il contrario del “tana libera tutti” che vorrebbe Musk sui contenuti in nome di una presunta libertà di espressione che permetterebbe a chiunque di scrivere quello che si vuole, senza controlli su qualsiasi argomento. Musk ha recentemente deciso di ripristinare circa 62000 account in precedenza sospesi per avere più volte violato un minimo di regole che in precedenza era necessario rispettare, eliminando interi gruppi in azienda con ripercussioni sul versante sicurezza, moderazione (anche per quanto concerne la disinformazione su pandemia, coronavirus e COVID-19), raccolta pubblicitaria.
A Musk è stato chiesto di predisporre dei criteri chiari per i quali gli utenti rischiano il ban da Twitter. Breton ha anche chiesto a Musk regole severe sui meccanismi pubblicitari, come ad esempio il divieto di targetizzare i minori, o il divieto all’uso di informazioni sensibili per targetizzare gli utenti con annunci o tenere conto del loro credo religioso e politico.
L’UE – riferisce il Financial Times – pretende anche che Twitter accetti di sottoporsi ad audit indipendenti (altro obbligo al quale i fornitori di servizi devono attenersi nell’ambito del Digital Services Act) entro l’estate del 2023 e fornisca informazioni quali il numero di utenti attivi e di account bannati.
Se Twitter non accetterà di rispettare le norme previste dal Digital Services Act – che entreranno in vigore dal 2023 – rischia nella migliore delle ipotesi una pesante sanzione (fino al 6% del fatturato annuale).
Nuove regole sulla trasparenza sulla profilazione e il funzionamento delle piattaforme online, saranno obbligatorie per tutti e ce n’è pure per Apple che potrebbe essere obbligata a offrire agli utenti la possibilità di accedere a store di terze parti per le app di iPhone e iPad.
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